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Carpi, festa del Patrono: 'Siamo pellegrini di speranza'

Carpi, festa del Patrono: 'Siamo pellegrini di speranza'

Il sindaco: 'Sono momenti di raccoglimento spirituale, ma anche un’occasione preziosa per vivere la nostra città insieme'


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“Festa del Patrono di Carpi nell’anno santo 2025: Pellegrini di Speranza”. È questo il titolo scelto per l’edizione di quest’anno della Festa del Patrono della Città e della Diocesi di Carpi, che è stata presentata questa mattina, sabato 3 maggio, nel Palazzo vescovile a Carpi.
Il Tavolo culturale del Patrono, insieme al vicario generale, monsignor Gildo Manicardi, ha previsto una serie di eventi che spaziano dalla musica, alla cultura, dallo sport, ai giochi, al “Pranzo del Patrono”, culminando ovviamente nella giornata di martedì 20 maggio, memoria liturgica di San Bernardino da Siena, con la solenne processione e concelebrazione eucaristica.
Una festa che, come già nel 2023, si allarga a comprendere anche Mirandola e San Possidonio che celebrano (16 maggio) il medesimo Patrono, San Possidonio Vescovo. Al riguardo, è previsto un calendario di eventi condivisi, organizzati in “stile sinodale” dalle due comunità parrocchiali.
Alla conferenza stampa sono intervenuti il vicario generale, monsignor Ermenegildo Manicardi, Marina Colli, referente del Tavolo culturale del Patrono, Guia Tumiati, membro del Tavolo; per il comune di Carpi il sindaco Riccardo Righi e gli assessori Paola Poletti e Giuliano Albarani; Giuseppe Lovascio del Comitato Musica&Sport per Carpi; Benedetta Bellocchio e Maria Chiara Buzzega per “Carpi, città dei bambini
e delle bambine”; Agnese Zona, per il programma della Festa a Mirandola e a San Possidonio.
 

'Per questa Festa del Santo Patrono, nell’anno del Giubileo, il Tavolo culturale per il Patrono ha scelto un titolo fortemente evocativo: ‘Festa del Patrono di Carpi nell'anno santo 2025 - Pellegrini di speranza’. Un tema che richiama il desiderio della nostra Chiesa di collaborare alla Speranza di tutti, anche in questi tempi così difficili. La ‘Chiesa in uscita’ e la ‘testimonianza della Speranza’ sono due temi particolarmente cari a Papa Francesco - afferma monsignor Gildo Manicardi, vicario generale -. L’auspicio, con la Festa del Patrono, è quello di contribuire alla Speranza, come comunità che si raduna senza alcuna divisione, anche coinvolgendo i nuovi cittadini che, pur se non necessariamente cristiani, partecipano ai valori che, da secoli, ha tra di noi distribuito il nostro San Bernardino Da Siena. Personalmente sono molto legato all’esperienza della Festa del Patrono perché ho iniziato ad occuparmene poco dopo il mio rientro a Carpi da Roma, tre mesi prima che scoppiasse la pandemia. Mi piace anche sottolineare la denominazione che raccoglie i tanti volontari che in questi mesi hanno dedicato il loro tempo, con impegno e passione, per la buona riuscita dei tanti eventi del programma: Tavolo culturale per il Patrono.
‘Culturale’ perché si cerca di fare della Festa del Patrono una proposta culturale che aiuti a formare le persone. In questi anni abbiamo ottenuto già degli interessanti ‘allargamenti’: in primo luogo, si pensi ai nuovi cittadini che, grazie all’apporto della Consulta per l’Integrazione, hanno iniziato ad affacciarsi a queste celebrazioni. Il secondo elemento positivo è dato dal fatto che il territorio di Mirandola e di San Possidonio ha cominciato a festeggiare il suo Patrono (San Possidonio, che ricorre il 16 maggio) insieme a quello di Carpi, intensificando sensibilmente la programmazione rispetto al passato. Quest’anno, inoltre, si è rinnovato e ampliato l’impegno del Comune di Carpi che, con la nuova amministrazione (che ha dato specifico mandato agli ‘eventi’ all’assessora Paola Poletti) ha realizzato un ricco calendario di proposte capaci di unire ulteriormente le varie sfaccettature di questa festa per la Città e per la Diocesi. Come carpigiani siamo orgogliosi della poliedricità della figura del nostro patrono, San Bernardino da Siena. È stato un uomo di dialogo e di pace e il suo passaggio ha portato distensione e serenità fra le famiglie carpigiane.
Inoltre, ha valorizzato anche la condivisione con uno scritto di economia, uno dei più importanti per il mondo rinascimentale e moderno. Il suo trattato sull’usura predica un uso sociale della ricchezza, volto costantemente al bene comune. In questo modo, San Bernardino da Siena, ha determinato un forte arricchimento della spiritualità della povertà, così decisiva per San Francesco d’Assisi. Infine, proprio a Carpi, ha lasciato un seme di santità, che oltre ad essersi espresso concretamente nelle formelle con il Nome di Gesù esposte sulle case - che rimandano alle tavolette da lui usate nella predicazione -, è fiorito nella figura di San Bernardino Realino. Questo santo carpigiano, gesuita, morto nel 1616 a Lecce, è stato, infatti, chiamato Bernardino poiché la famiglia Bellentani, cui apparteneva la madre, aveva ospitato il grande predicatore francescano San Bernardino da Siena nella nostra città'.
 

'Ci apprestiamo a celebrare la nostra festa del Santo Patrono con profondo senso di comunità e partecipazione. Queste celebrazioni vogliamo, sempre più, che rappresentino momenti di raccoglimento spirituale, ma anche un’occasione preziosa per vivere la nostra città insieme - aggiunge il sindaco di Carpi Riccardo Righi -. Grazie alla preziosa collaborazione con la Diocesi e delle tante associazioni che hanno dato il proprio contributo, abbiamo costruito un programma ricco di appuntamenti che uniscono cultura e spiritualità a iniziative conviviali, di divertimento e anche di solidarietà, valorizzando i luoghi simbolo della nostra città e dando spazio a tutte le generazioni. Ringrazio sin da subito il Tavolo del Patrono e la Diocesi di Carpi, e invito le carpigiane e i carpigiani a partecipare'.
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