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Fdi: 'Carpi, Oratorio di via Nuova Ponente: pericolo e degrado'

Fdi: 'Carpi, Oratorio di via Nuova Ponente: pericolo e degrado'

'Un luogo sacro abbandonato non solo strutturalmente, ma anche moralmente. È evidente una mancanza di volontà politica nell’affrontare la questione'


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Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia a Carpi ha depositato un’interrogazione in Consiglio comunale in merito alla persistente situazione di pericolo legata al fabbricato dell’Oratorio della Madonna Addolorata situato in via Nuova Ponente che da tempo è inagibile.
'A distanza di oltre tre mesi dalla scadenza del termine imposto alla proprietà per la messa in sicurezza dell’oratorio, nulla è stato fatto. Né da parte dei privati, né da parte dell’Amministrazione che, in caso di inottemperanza, aveva dichiarato di voler intervenire in sostituzione. È inaccettabile che si continui a tollerare questa situazione di degrado e rischio per l’incolumità pubblica considerato anche il fatto che la struttura sorge proprio accanto ad una strada su cui transitano automobilisti, ciclisti e pedoni', dichiara Enrico Fieni, consigliere comunale di Fratelli d’Italia primo firmatario dell’interrogazione.
Fieni sottolinea inoltre come l’immobile, già dichiarato inagibile dal Servizio Sismico dell’Unione Terre d’Argine il 4 settembre 2024, sia oggi anche soggetto ad abbandoni di rifiuti.
'L’oratorio sta diventando una discarica a cielo aperto. Un luogo sacro abbandonato non solo strutturalmente, ma anche moralmente. È evidente una mancanza di volontà politica nell’affrontare la questione con la necessaria urgenza'.
Nell’interrogazione si chiede all’Amministrazione comunale di chiarire se esiste un cronoprogramma per i lavori di messa in sicurezza, se è stato quantificato il costo degli interventi, in quale capitolo di bilancio verranno registrati, e se si sta procedendo con il supporto legale per il recupero delle somme da parte dei privati inadempienti.
'La tutela della sicurezza pubblica non può essere rimandata oltre. Pretendiamo chiarezza e tempi certi, perché è compito delle istituzioni prevenire i rischi, non rincorrerli dopo che si sono trasformati in emergenze', conclude Fieni.

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