Demos Malavasi, nato a Novi di Modena il 2 novembre 1912, è stato il primo caduto della Resistenza modenese. Attivo durante il regime fascista nell'organizzazione comunista clandestina, non aveva ancora vent'anni quando fu arrestato per la prima volta. Dopo varie condanne e reclusioni durante gli anni del regime, fu confinato a Ventotene, dove restò sino alla caduta del fascismo. Richiamato alle armi nell'agosto 1943, l'8 settembre di quell'anno, giorno dell'armistizio, si trovava in una caserma di Maranello, insieme, tra gli altri, all'antifascista modenese Mario Ricci, che sarebbe poi stato conosciuto come il leggendario 'comandante Armando'. Intorno alle tre del mattino del 9 settembre, un reparto di soldati nazisti si presentò al portone della caserma, chiedendo soltanto dei militari Malavasi e Ricci. I due presero la fuga, ma mentre Ricci riuscì ad evadere, Demos fu abbattuto con una raffica. La salma del giovane fu trasportata dagli amici a Novi, dove una grande folla partecipò ai suoi funerali.Maranello: rosa 'Bella Ciao' in dono per ricordare Demos Malavasi
Anpi, Comune e famigliari hanno commemorato il primo caduto della Resistenza modenese
Demos Malavasi, nato a Novi di Modena il 2 novembre 1912, è stato il primo caduto della Resistenza modenese. Attivo durante il regime fascista nell'organizzazione comunista clandestina, non aveva ancora vent'anni quando fu arrestato per la prima volta. Dopo varie condanne e reclusioni durante gli anni del regime, fu confinato a Ventotene, dove restò sino alla caduta del fascismo. Richiamato alle armi nell'agosto 1943, l'8 settembre di quell'anno, giorno dell'armistizio, si trovava in una caserma di Maranello, insieme, tra gli altri, all'antifascista modenese Mario Ricci, che sarebbe poi stato conosciuto come il leggendario 'comandante Armando'. Intorno alle tre del mattino del 9 settembre, un reparto di soldati nazisti si presentò al portone della caserma, chiedendo soltanto dei militari Malavasi e Ricci. I due presero la fuga, ma mentre Ricci riuscì ad evadere, Demos fu abbattuto con una raffica. La salma del giovane fu trasportata dagli amici a Novi, dove una grande folla partecipò ai suoi funerali.Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.
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