A depositare l'atto è Annalisa Arletti, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale e candidata alle prossime elezioni regionali. 'In attesa del nuovo ospedale, che attenderà anni prima di essere realizzato, oggi è quanto mai necessario intervenire sulla struttura del nostro ospedale cittadino - afferma Annalisa Arletti -. L’ospedale di Carpi costituisce la struttura di riferimento per le prestazioni a maggior complessità riferite all’area nord e il Servizio di Pronto Soccorso dell’Ospedale di Carpi serve un bacino distrettuale di più di 100 mila utenti, quindi ben oltre la popolazione della sola città di Carpi'.
'La situazione è critica sotto molteplici aspetti, non ultima quella del personale mancante, ma noi oggi denunciamo un problema di ambienti di lavoro e di accoglienza dei pazienti che sono oggi inadeguati per medici, infermieri e operatori e questo evidentemente si ripercuote anche sugli utenti. Troppe sono le segnalazioni ricevute: infiltrazioni nei muri, guasti agli ascensori che mettono in seria difficoltà i pazienti disabili, oltre alla recente presenza di ratti nel deposito biciclette.
Nell'interpellanza di Fratelli d'Italia, Arletti e i consiglieri chiedono alla Giunta comunale di chiarire quando e con che tempi saranno realizzati gli interventi
'L’assessore regionale Donini nello scorso aprile 2024, in visita a Carpi per l’inaugurazione del CAU, aveva dichiarato a mezzo stampa che la Regione Emilia Romagna si sarebbe occupata della manutenzione straordinaria del Ramazzini e che aveva autorizzato l’Ausl ad accedere a finanziamenti ad hoc per procedere in tal senso - continua Arletti -. Ci chiediamo quindi se le dichiarazioni dell'assessore fossero solamente una boutade elettorale in vista delle scorse elezioni amministrative, visto che sono trascorsi ormai diversi mesi da quelle dichiarazioni. Il diritto alla salute risiede sia nel ricevere trattamenti medici di prevenzione e cura, sia nel senso di poter godere di un ambiente di vita e lavoro salubre e adeguato e l’impressione generale purtroppo è quella di una sanità regionale che da tempo ha scientemente deciso di investire sempre meno, ed in alcuni casi abbandonare, gli ospedali