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Vandali Carpi, lo sconcerto del vescovo

Vandali Carpi, lo sconcerto del vescovo

Campanello di allarme dal punto di vista educativo, che porta a chiederci che cosa realmente stiamo trasmettendo ai nostri giovani


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'Come i ragazzi stessi hanno ammesso, pare che abbiano agito 'per noia', per 'animare' una notte troppo piatta. Quanto dichiarato dai tre minorenni arrestati per i gravi atti di vandalismo contro l'istituto 'Meucci' lascia profondamente sconcertati'. Così il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, commenta gli atti vandalici di cui, tra la notte del 18 e il 19 aprile, si sono resi protagonisti tre minorenni (due 16enni e un 17enne) che, dopo aver rubato cinque pullmini 'Seta' adibiti al trasporto pubblico, li hanno usati come ariete contro l'istituto 'Meucci', frequentato da due dei ragazzi. I tre, due di origine tunisina e uno di origine centrafricana, sono stati fermati dai Carabinieri dopo 48 ore con le accuse di furto, danneggiamento, guida senza patente e interruzione di pubblico servizio. Per mons. Cavina, quanto avvenuto 'desta un vero e proprio campanello di allarme dal punto di vista educativo, che porta a chiederci che cosa realmente stiamo trasmettendo ai nostri giovani, quale e' il vuoto di valori che porta a pensare di trascorrere il proprio tempo libero compiendo atti del genere, ai danni degli altri e della collettivita''. 'In realtà - rileva il vescovo - sono tante le possibilita' concrete di spendere in modo tutt'altro che annoiato il proprio tempo, anzi costruttivo'. 'In particolare, adoperandosi nelle diverse realtà vicine a noi che si occupano del prossimo e che vedono coinvolti tanti coetanei di questi ragazzi', aggiunge mons. Cavina, sottolineando che questo 'è il consiglio che mi sento di dare come Pastore di questa comunita''.

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