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Modena, una città dai record (pubblici) negativi

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Un sindaco che invece continua a ripetere tutti i giorni con l'abituale supponenza, davanti a fotografi e telecamere, il solito refrain propagandistico


Modena, una città dai record (pubblici) negativi
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Qualche tempo fa avevamo scritto di una città, Modena, che inanellava record negativi italiani uno dopo l'altro, puntualmente rilevati dagli Istituti di ricerca. A distanza di qualche tempo dobbiamo registrare l'aumento di questi exploit negativi un po' in tutti i settori della vita quotidiana, dall'inquinamento dell'aria che respiriamo, allo spaccio di droga, dalla criminalità diffusa, alle aree dismesse e abbandonate della periferia, dalla viabilità che sta paralizzando la circolazione urbana, alla continua cementificazione del suolo a scapito del verde pubblico, dall'aumento del costo della vita (Modena terza in Italia per il costo del caffè), ai quattro bus di Seta andati a fuoco sulle strade cittadine in appena sei mesi (e i commenti ironici si susseguono in città paragonando Modena alla Roma del sindaco grillino Virginia Raggi), dalle carenze del servizio sanitario con i gravi ritardi nell'erogazione delle prestazioni ospedaliere a causa della pandemia, al dramma vissuto dagli anziani ospiti delle Cra, al tragico  numero di decessi causa Covid (630 morti solo in città), il tutto nella imbarazzata indifferenza della giunta comunale e del sindaco Muzzarelli.



Un sindaco che invece continua a ripetere tutti i giorni con l'abituale supponenza, davanti naturalmente a fotografi e telecamere, il solito refrain propagandistico (divenuto inaccettabile e persino controproducente di fronte alla realtà delle cose) di Modena città “green, smart, bella, efficiente, attrattiva e sicura”. Mentre invece questi record in negativo chiamano in causa proprio il Comune retto dal Pd che prosegue nel governo della città condotto per oltre settantanni prima dal Pci, poi dal Pds, poi dai Ds e ora dal Pd.

E dobbiamo ricordare che Modena è ai primi posti in Italia e in Europa in quanto ad inquinamento atmosferico, a smog e a cattiva qualità dell'aria, che ci colloca, come recitano le statistiche redatte dalla Agenzia Europea per l'Ambiente, ai livelli del... Bangladesh, con le Pm i cui limiti vengono superati di più del doppio.

Mentre la politica urbanistica del Comune continua a coniugare asfalto e cemento a scapito delle aree verdi e dei parchi, mentre sono sotto gli occhi di tutti zone ed aree degradate ed  abbandonate, come confermano le tante proteste dei residenti che si sentono abbandonati dalla pubblica amministrazione. Ultimi dei quali gli abitanti della zona attorno al Parco Ferrari, che hanno lamentato la presenza di nomadi accampati che minacciano e intimoriscono i passanti e i frequentatori del Parco, comprese donne e bambini.

Ma Modena continua ad essere anche un centro nevralgico di smistamento di sostanze stupefacenti, in parte gestito dalla pericolosa mafia nigeriana, come hanno confermato, preoccupati, i dirigenti della Questura, con  un continuo arresto di spacciatori nei soliti punti 'caldi' ben noti della città: viale Crispi, parco Novi Sad, parco XXII Aprile, palazzo R nord, viale Gramsci, area della Stazione ferroviaria e di quella delle Autocorriere, area del Teatro Storchi.

E Modena vive pure quotidianamente il triste fenomeno delle bande giovanili che danno luogo  a scontri e zuffe in pieno centro, bande che si 'confrontano' (a volte armati di spranghe e mazze) come si è verificato più volte in piazza Roma, in piazza Matteotti, in via Taglio ma anche davanti ad alcuni istituti scolastici, con giovani finiti al pronto soccorso. Scontri violenti e schiamazzi notturni, fuga dei passanti e allarme dei gestori di negozi, bar e ristoranti, con preoccupate dichiarazioni da parte del Comandante  provinciale dei Carabinieri. A conferma di un evidente fallimento delle annunciate 'decisive' azioni  di controllo, di vigilanza e di recupero giovanile, cosi come sono fallite le politiche di integrazione degli immigrati come confermano le provenienze delle persone arrestate perchè coinvolte in rapine, furti, scassi, violenze, spaccio.  

Così come è rimasta in sospeso e insoluta la delicata questione del maxi insediamento del Conad previsto nel quartiere del Villaggio Europa alla Sacca, tanto osteggiato dai residenti che hanno raccolto firme e redatto petizioni e documenti inviati al Comune perchè non autorizzi l'ingombrante e inquinante insediamento che andrebbe a peggiorare le condizioni e la qualità di vita dei residenti. Una vicenda  gestita male dal Comune sin dall'inizio che si è dimostrato subito disponibile ad accogliere la richiesta del Conad per il maxi centro logistico senza preventivamente ascoltare il parere dei cittadini attraverso il Comitato che essi avevano costituito e che ha avuto un momento negativo e imbarazzante nella reazione stizzita del sindaco Muzzarelli nel corso di una assemblea di cittadini che avevano espresso il loro dissenso sul progetto edilizio.

Ma anche  lo stato di insicurezza del cittadino che è sempre più preoccupato per i continui casi di malavita, per furti, rapine, scassi, aggressioni, di giorno e di notte, in centro come in periferia e il triste inquietante fenomeno delle violenze sulle donne, aspetto questo che ha assunto una valenza emergenziale tanto da far dire al prefetto Camporota che “i 600 accessi in ospedale a Modena di donne vittime di violenze nel giro di un anno, assumono le dimensioni  di una vera e propria emergenza sociale”. E il caso delle due studentesse irlandesi (in città con Erasmus), violentate in pieno centro qualche settimana fa ha destato emozione e indignazione nella opinione pubblica perchè non eravamo abituati nella nostra città ad episodi violenti di questo genere. Ma Modena è una città  nella quale vi sono senza tetto che muoiono di freddo, soli, di notte, sui loro giacigli di fortuna, come è successo di recente alla Sacca e giovani, come lo studente indiano di Erasmus, aggredito, picchato e rapinato di sera in via Biondo e lasciato sanguinante a terra. Situazioni che contrastano con le continue assicurazioni sulla efficienza dei Servizi sociali comunali 'a tutela dei più deboli, dei più fragili e dei bisognosi'. Ma anche una città, la nostra, nella quale  si verificano rapine alle banche come è successo nelle ultime settimane in due istituti bancari di via Vignolese e ai Torrazzi.

Poi vi è il tasto dolente della viabilità automobilistica che continua a segnare disco rosso per l'intasamento giornaliero di auto e mezzi di trasporto in quasi tutte le strade principali, Via Emilia est e ovest, via Giardini, via Vignolese, il Canaletto, via Nonantolana, a tutto danno della qualità dell'aria respirata dai modenesi, che dimostra il mancato rispetto degli impegni e delle solenni promesse del Comune di interventi definiti  'decisivi' attraverso la tanto sbandierata 'mobilità sostenibile' per una 'smart city' rimasta sinora lettera morta.  Le promesse insomma di interventi per una migliore qualità della vita attraverso la riduzione delle distanze tra casa e lavoro, tra casa e scuola, la riduzione del traffico privato e il miglioramento di quello pubblico, l'aumento del verde a disposizione dei cittadini,  il recupero delle aree dismesse e abbandonate da destinare non a nuove costruzioni e a nuovo cemento e asfalto, ma ad aree verdi e a giardini, si sono dimostrate sinora solo slogan propagandistici ed elettoralistici quando si sentono certe affermazioni come quella del consigliere comunale Trande (che ha abbandonato il Pd per confluire nel nuovo partito Articolo Uno con Speranza, D'Alema, Bersani che appoggia  la giunta Muzzarelli) che ha parlato di “complanarina democratica” per giustificare il suo voto favorevole ad un'altra strada e ad altro inquinamento nella zona di via Falcone, fantasioso termine che ci ha riportati ai tempi della 'spesa democratica' slogan inventato dagli attivisti dell'allora Pci per indurre gli iscritti ad andare a fare la spesa nei  primi supermercati della Coop e voltare le spalle ai tradizionali negozi di vicinato, spesso storici e a conduzione famigliare, che si tramandavano di padre in figlio, che da quel momento hanno subito una concorrenza spesso mortale con una chiusura continua che prosegue ancora oggi come testimoniano le cifre diffuse dalle associazioni di categoria del commercio sull'inarrestabile abbassamento delle serrande.

Che dire insomma della “città sostenibile,verde, accogliente e attrattiva” di cui va parlando in continuazione  Muzzarelli smentito dagli ambientalisti che bocciano severamente la mancanza di una politica organica e coerente di sviluppo della città del futuro,  una città a misura d'uomo fatta, essi dicono, di aree verdi, di un trasporto pubblico  rapido ed efficiente, di parchi con alberature per ottenere  la tanto invocata transizione ecologica con servizi ecosostenibili che offrano benessere fisico con l'azzeramento del consumo del suolo, tante volte promessa sia dalla giunta Muzzarelli che dalle precedenti giunte targate Pci ma mai attuata. A Modena, denunciano gli  ambientalisti ma anche Italia Nostra e i partiti di opposizione Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega, si è viceversa costruito in maniera enorme e spesso selvaggia, senza rispetto per il verde e l'ambiente circostante, seguendo la regola del profitto privato o delle cooperative, accogliendo le richieste di grandi gruppi finanziari anche stranieri venuti qui per la costruzione di grandi e ingombranti centri commerciali. E il Comune, per creare diversivi e sviare l'attenzione, getta fumo negli occhi ai cittadini parlando d'altro o annunciando immaginari futuribili  boschi da realizzare fuori città, dunque in... campagna, sacrificando magari terreni coltivati e le produzioni d'eccellenza tipiche della agricoltura modenese.

Ma per nostra fortuna Modena non è solo quella gestita e propagandata dalle giunte comunali del Pd e post comuniste, con tutti i primati negativi sinora conquistati (come ci ricordano le statistiche  economiche e sociali condotte da Istituti di ricerca italiani ed europei) perchè si avvale  fortunatamente e provvidenzialmente di un patrimonio umano di uomini e donne intraprendenti e con grandi capacità lavorative e di inventiva che hanno saputo creare spesso dal nulla imprese e industrie private, spesso divenute storiche e di un vasto reticolo di aziende piccole o medie, artigiane e industriali, che creano prodotti che sono il fiore all'occhiello del made in Italy e che hanno collocato Modena e la sua Provincia ai massimi livelli nelle classifiche italiane ed europee nei settori delle auto da corsa e da turismo, della meccanica di precisione, delle produzioni agroalimentari, della ceramica, del biomedicale, dell'abbigliamento, contribuendo in maniera significativa al miglioramento del Pil italiano e alla ricchezza delle condizioni economiche e sociali del nostro territorio. E al buon nome di Modena nel mondo attraverso un ambasciatore d'eccezione come è stato Luciano Pavarotti.

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Cesare Pradella  

Cesare Pradella
Cesare Pradella

Giornalista pubblicista, è stato per dieci anni corrispondente da Modena del Giornale diretto da Indro Montanelli, per vent'anni corrispondente da Carpi del Resto del Carlino, per cinque..   Continua >>


 


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