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Rotonda Pedemontana, il voltafaccia della Provincia: le responsabilità

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L'ex sindaco Montanari: 'Gravi responsabilità sono da addebitare a quei politici provinciali, che di fatto, hanno rallentato la realizzazione di almeno 5 anni'


Rotonda Pedemontana, il voltafaccia della Provincia: le responsabilità
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Sulla ormai ben nota vicenda della scelta fra cavalcavia o rotonda  sull’asse viario della Pedemontana, tratto da S. Eusebio al Torrente Guerro di Castelvetro di Modena, si è detto tutto ed il contrario di tutto. Qualche riga di chi ha governato il Comune di Castelvetro non potrà quindi fare gran male, risultando tuttalpiù un ricordo di quanto successo negli  anni, con la precisazione che riportare al punto ed ai fatti, anche in politica, è utile e corretto.

Per fare questo è necessario partire dagli atti che esistono: sia da quelli amministrativi (sono “la voce “ degli Amministratori locali) sia dai comunicati dei politici locali. Inevitabilmente il riferimento è alla Provincia di Modena, Ente proprietario della strada, titolare dei progetti, responsabile (non colpevole come si vuole intendere da chi sempre politicamente “cavalca la rotonda “ per battaglie polemiche inutili ) dei tempi e dei modi di realizzazione.

Va subito precisato  che il Comune di Castelvetro, sebbene si fosse espresso con Delibere di Giunta e di Consiglio (questa seconda all’unanimità, maggioranza e opposizione)  in modo del tutto contrario alla soluzione cavalcavia, nulla avrebbe potuto legalmente fare, essendo vincolato alle scelte provinciali.

Le motivazioni di tale opposizioni le espressi anche come Sindaco e la posso riassumere nella convinzione, ancora attuale, che la rotonda, rispetto al cavalcavia fosse ambientalmente meno impattante, ed anche più funzionale. Ora su questo secondo aspetto, sono diventati tutti ingegneri e  utilizzano, per il proprio scopo, solo gli studi e ricerche  che sposano la tesi che fanno comodo.

Ma quello che è incredibile, e castelvetrese solo in quanto ospitiamo il Mercurdo, famoso Festival dell’Assurdo, sono le decisioni assunte appunto in Provincia .

Nel 2014 (esattamente il 22 febbraio con comunicato ufficiale) l’allora presidente Sabattini dichiara testualmente : “Il cavalcavia Belvedere è l’unica soluzione percorribile“, analizzando poi le altre ipotesi ritenute totalmente impraticabili.

Al contrario il nuovo presidente Muzzarelli il 3 marzo 2015 comunicato 111 dichiara : “ (…)Se necessario cambieremo il progetto originario risolvendo con una rotonda (…)“.  

E neppure questo inspiegabile cambiamento (le ragioni che impedivano la rotonda prima erano venute meno? No; erano sorte nuove esigenze? No) sono spiegabili come si vorrebbe, con l’avverso giudizio legale  del Consiglio di Stato n. 521 che è del 2016! Certo quella sentenza ha costretto, ma la valutazione di cambiare  era precedente di un anno. Aveva quindi ragione il Consiglio Comunale a richiedere all’unanimità (seppure l’opposizione fosse allora orba e priva della geniale presenza del Movimento 5Stelle…) quella soluzione alternativa? Aveva quindi torto la Provincia?

Io credo che gravi responsabilità siano da addebitare a quei politici provinciali, che di fatto, hanno rallentato la realizzazione di almeno 5 anni. Ma ancora più grave sarebbe tentare di opporsi al “progetto rotond “ sulla base di argomenti, quali l’illegittimità della rotonda stessa, come leggo ora sui social.

 Se così fosse ancora più grave responsabilità ricadrebbe su tecnici e politici dell’Ente provinciale.

Giorgio Montanari, già Sindaco di Castelvetro dal 2009 al 2014, attuale Capogruppo della Lista civica “Castelvetro prima di tutto”


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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