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'Quando abbiamo letto della candidatura a sindaco di Modena del M5S di Andrea Giordani, tutti abbiamo fatto la stessa considerazione: il M5S modenese ha scelto di fare desistenza alla Lega al primo turno e di convergere in un eventuale secondo turno. Sia detto con rispetto della persona, e non è una espressione di pragmatica, ma la debolezza del profilo e la totale sovrapponibilità tematica della figura del candidato Giordani è un chiaro assist alla Lega e al suo candidato Stefano Prampolini'. Così Paolo Trande, capogruppo Mdp, interviene sulla analisi pubblicata ieri da La Pressa.
'Giordani appare debole per proiezione esterna e capacità espansiva e deve la sua notorietà, molto confinata, e contestata, a 'Viale Gramsci' dove ha promosso iniziative sulla 'sicurezza'. Una proposta politica e programmatica da 'copia sbiadita' , quella di Giordani, dei campioni del mondo della propaganda sulle paure che sono quelli della Lega - continua Trande -.
La crisi nazionale e le difficoltà, di coerenza e credibilità, della parte progressista del M5S si stanno riverberando anche su Modena dove, evidentemente, prevale oggi l'anima governativa e succube della egemonia leghista. È una pessima notizia per tutti i progressisti della città che, pur da sponde diverse, avrebbero desiderato un M5S modenese più attento ai temi sui quali, non senza meriti, specie del gruppo consiliare, si poteva registrare una buona convergenza valoriale, ideale e programmatica, utile alla nostra comunità. Avremmo preferito un M5S modenese ancora attestato sui temi dell'ambiente, della democrazia, della partecipazione, dei 'beni comuni', invece vediamo una metamorfosi in senso securitario e illiberale. Una soluzione, molto probabilmente, destinata ad infrangersi contro l'onda salviniana e costretta a convergere su ipotesi lontane da buona parte del sentire dell'elettorato pentastellato modenese, che ha avuto esperienze di militanza o adesione alla sinistra o al centrosinistra'.
'La delusione per le scelte sbagliate del centrosinistra nazionale (governi Monti/Letta/Renzi e Gentiloni) e locali degli anni del sonno della sinistra che subisce e accetta le logiche neoliberiste, che ha portato molta parte dei progressisti a 'rifugiarsi' nel M5S non vedrà a Modena una proposta progressista ma una brutta e sbiadita copia delle proposte leghiste. E in politica vale sempre la banale e consolidata regola del: tra la copia e l'originale gli elettori sceglieranno sempre l'originale - chiude Trande -. La speranza per i progressisti della sinistra modenese è che la parte progressista del M5S modenese trovi un modo per battere un colpo, per opporsi ad una deriva filo-leghista che presto si tradurrà in grave crisi di identità, di scopo e porterà alla cannibalizzazione da parte della Lega. Noi della sinistra, che in passato ha fatto errori e gravi, vi chiediamo di opporvi, di dire di no a questo tributo di sangue verso la peggiore destra nazionalista e razzista d'Europa. Fermiamoli insieme, ognuno dalle proprie postazioni, che speriamo un giorno tornino ad essere una sola, facciamo in modo che la amministrazione della città non cada in mano a chi di prepara a fare scelte atroci e disumane sul modello mensa-apartheid di Lodi'.