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'La sentenza di Aemilia ha lasciato una tremenda ed amara certezza: siamo terra di criminalità organizzata. A Modena alligna non solo la Ndrangheta calabrese, contro cui ha agito il processo Aemilia, ma anche la Camorra campana che non è ancora stata colpita adeguatamente. Sappiamo dalle indagini della magistratura che questi criminali non operano solo in attività illecite o formalmente legali, quali le estorsioni, l’usura, il riciclaggio, le truffe, il recupero crediti e il traffico di stupefacenti ma, soprattutto, nell’edilizia privata e pubblica. Aemilia, infatti, non è stato solo un processo che ha coinvolto un manipolo di mafiosi calabresi che vivono fra noi ma ha investito, in modo diretto, tanti modenesi ed emiliani, persone della porta accanto. Sono stati condannati giornalisti, imprenditori, professionisti, servitori dello stato, tecnici. Che fare? Possiamo fare molto e abbiamo il dovere di farlo'.
A parlare è il consigliere, passato recentemente ai banchi dell'opposizione, Marco Chincarini.
'Come indicano le indagini, infatti, il cuore delle attività criminali è nell’edilizia, quindi il Comune può avere un enorme ruolo nel preservarci dal diffondersi del contagio criminale. Noi proponiamo che la Giunta ed il Consiglio Comunale di Modena diventino presidio contro l’avanzare della criminalità. Per farlo il Consiglio Comunale organizzi subito un momento di riflessione nelle aule consiliari e nei quartieri ma insieme alla città. Dobbiamo tutti assumere consapevolezza del pericolo. Non è un brutto sogno è realtà, anche se non lo percepiamo ancora con chiarezza. Non abbiamo gli “anticorpi” che ci eravamo illusi di possedere e di cui anche tanti amministratori locali ci avevano parlato, con leggerezza e sottovalutazione. E se anche lì avessimo ora non sono più sufficienti, sono stati annientati - continua Chincarini -.
Siamo ancora in tempo a fermare il contagio, a contenerlo ma se non lo faremo, la colpa sarà anche nostra perché ci saremo disinteressati, perché abbiamo ritenuto non fosse un nostro problema e che altri se ne sarebbero occupati. La colpa sarà nostra che girandoci dall’altra parte facciamo in modo che tutto questo continuerà ad accadere. Facciamo quindi nostra la richiesta avanzata che cittadini di Modena Volta Pagina hanno rivolto nei giorni scorsi al Comune per organizzare una grande campagna contro la criminalità organizzata. Dobbiamo capire il pericolo che incombe su di noi. Come diceva Paolo Borsellino parlare di mafia è il primo e più importante mezzo di contrasto che noi cittadini possiamo opporre all’aggressione criminale”.
Redazione Pressa
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