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'Ignoro quali studi abbia fatto Massimo Mezzetti. E' preoccupante, però, che ricopra l'incarico di assessore regionale alle politiche per la legalità una persona che ignora totalmente i più elementari principi del diritto. Chiedere alla Corte Costituzionale, che dovrà decidere il 4 luglio sulla legittimità del diritto di astensione degli avvocati, di tenere conto che quello di Reggio Emilia 'è il più importante processo di mafia al Nord' significa ignorare quale sarà l'oggetto del giudizio da parte della Corte, e, soprattutto, chiedere alla Corte di giudicare non secondo la Costituzione, ma secondo principi di opportunità politica'
E' un replica forte sia sul piano tecnico che politico quello del Prof. Avv. Gaetano Pecorella, past president dell'Unione delle Camere Penali Italiane, e difensore di Palmo Vertinelli nel processo Aemilia rispetto alle dichiarazioni dell'Assessore regionale Massimo Mezzetti.
'Il sig. Mezzetti - prosegue Pecorella - ha accusato gli avvocati di essere 'complici' dei propri clienti, esercitando il diritto di astensione.
'L'assessore alla Legalità' infanga così una categoria professionale che garantisce il rispetto dei diritti di tutti i cittadini e alla quale si deve anche, talvolta, il sacrificio della vita per assicurare l'esercizio della giurisdizione. Non si dimentichi, l'assessore, che sotto il fascismo, gli avvocati furono perseguitati come pare stia accadendo ora, con le dichiarazioni come la sua, o come quelle di Salvini, perché tutori dei diritti di libertà. Il sig. Mezzetti, infine, o per ignoranza, o volutamente, ha attribuito ai difensori la responsabilità della eventuale perdita di un anno di udienze, quando ciò dipenderebbe da un clamoroso errore del Tribunale che, con un provvedimento giudicato abnorme dalla Cassazione, non ha sospeso il processo pure rimettendo gli atti alla Corte Costituzionale. Forse, sarebbe meglio che il sig. Mezzetti si occupasse di un altro assessorato'
Redazione Pressa
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