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Aimag nelle mani di Hera, nuovo appello del comitato ai sindaci: 'Fermatevi'
La Pressa
Dura analisi critica durante l’incontro pubblico alla sala Duomo di Carpi. 'La Newco per il servizio idrico? Un danno per il territorio. Hera cede ad Aimag un colabrodo e in cambio gli è stata data tutta Aimag, che invece poteva mantenere la sua autonomia'. E sul documento dell'Antitrust pubblicato da La Pressa, un annuncio giudicato grave. E dalla platea c'è chi invoca un referendum

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'Attraverso la Newco, la nuova società per la gestione del servizio idrico provinciale che ha portato di fatto Hera ad assumere il controllo operativo di Aimag, ci hanno rifilato una rete idrica con perdite del 36%, un vero e proprio 'colabrodo' su cui Aimag dovrà investire, e in cambio abbiamo regalato le chiavi di Aimag e la società stessa'. E' questo uno dei passaggi emersi dall’incontro pubblico organizzato alla sala Duomo di Carpi dal comitato “AIMAG per il Territorio”.
Presenti come relatori Alberto Silvestri, del Comitato, e Monica Medici, consigliere Comunale lista civica per Carpi. In platea anche i consiglieri capogruppo PD e Mirandola 50.000 del Comune di Mirandola Anna Greco e Giorgio Siena. Alcuni rappresentanti del mondo delle imprese tra cui Riccardo Cavicchioli, referente per le Terra d'Argine di Confartigianato Lapam.
Sotto accusa del Comitato l’accordo quadro sottoscritto dai sindaci dei Comuni soci di Aimag con Hera, che secondo i promotori dell’iniziativa ha portato al controllo operativo nelle mani della SPA multiutility bolognese annullando in concreto e senza alcun vantaggio per il territorio, il valore posseduto dai comuni soci ma soprattutto la capacità di incidere sulle scelte strategiche della società, Aimag. Destinata a finire, se tale accordo supererà come probabile il passaggio nei consigli comunali, definitivamente nelle mani di Hera.
Con l'aggravante di annullare il valore economico dei Comuni ma soprattutto la loro possibilità di incidere realmente sulle scelte future. Il tutto, spiegano i relatori, è successo senza che ci fosse una necessità economica: i conti di Aimag, proiettati in sala sullo schermo che sovrasta i relatori, dimostrerebbero una società negli ultimi anni in salute e capace di reggersi autonomamente sul mercato, chiaramente anche attraverso partnership con altri soggetti, a partire da Hera già socia al 25%.
In sostanza, quello che il Comitato ha inteso nuovamente dimostrare anche al pubblico di Carpi (ieri stesso incontro organizzato a Mirandola), è che l'aumento delle quote di Hera e il controllo operativo di quest'ultima non era un passaggio necessario per garantire un futuro ad Aimag. E soprattutto farlo attraverso la costituzione di una Newco per il servizio idrico definita dalla platea un 'Cavallo di troia', delinea una operazione a tutto vantaggio di Hera e a tutto svantaggio di Aimag di cui rimarrà non si sa per quanto solo 'l'insegna su una sede ormai svuotata' - afferma Silvestri.
Rispetto agli effetti sull'indotto del territorio ha espresso forti preoccupazioni il referente Lapam Confartigianato presente. 'Da Hera non abbiamo ricevuto garanzie che la situazione attuale, relativa alle imprese, e gli artigiani che lavorano per Aimag possano continuare a lavorare o non siano sostituiti da aziende di altri territori'.
A preoccupare ulteriormente sul piano tecnico e politico è il documento dell’Antitrust, anticipato nei giorni scorsi da La Pressa, e relativo all'analisi della situazione di concorrenza che Hera ed Aimag avrebbero al mercato del gas nel bacino di Modena. Nel documento emergerebbe non solo la situazione di potenziale concorrenza tra i due ma anche il fatto che le parti (Aimag ed Hera), avrebbero anticipato che Aimag non parteciperà alla futura gara del gas.
'La risposta fornita è paradossale: si afferma che non esiste concorrenza perché AIMAG ha già deciso di non partecipare alla prossima gara del gas. Ma questa decisione per il futuro assunta dal CDA, non è mai stata discussa né condivisa con i soci, né con i rappresentanti delle comunità ed è come se su questo punto Aimag ed Hera parlassero già con una voce sola sul futuro e sulle scelte anche per il gas' - afferma Monica Medici.
'È una scelta grave, un atto unilaterale su un asset strategico' - afferma Giorgio Siena
Sul fronte del servizio idrico e della NewCo 'ci stanno proponendo una società che, ad oggi, non ha reti particolarmente performanti, con una concessione in scadenza tra tre anni. Una volta terminato l’attuale contratto per il servizio idrico, nessuno può sapere chi vincerà la nuova gara. Eppure, nel frattempo, noi consegniamo le chiavi di AIMAG, aprendo le porte a un controllo esterno della nostra multiutility ad Hera” - continua Monica Medici.
'Ci si è spinti troppo avanti senza valutare con attenzione le conseguenze. Servirebbe un atto di responsabilità da parte dei sindaci, che comprendo possano essere titubanti, ma che dovrebbero fermarsi, riflettere e affidarsi a un’analisi indipendente e trasparente sulla reale sostenibilità del progetto.' - afferma Alberto Silvestri che continua: 'Abbiamo ricordato che all’interno della stessa AIMAG esiste un piano strategico, redatto solo pochi anni fa, che tracciava un possibile percorso di autonomia per l’azienda, anche attraverso la valorizzazione e l’eventuale dismissione di alcuni asset, come la distribuzione del gas. “Alternative ce ne sono, e sono concrete. Continuare su questa strada significa portare AIMAG all’esaurimento, senza alcun vantaggio per le comunità locali. Il timore è che a fronte di benefici minimi e temporanei, si debbano affrontare costi importanti, in particolare legati agli investimenti sulla rete idrica, che saranno poi caricati in bolletta sugli utenti, anche del bacino servito da AIMAG. Stiamo regalando qualcosa di concreto in cambio di una prospettiva incerta e onerosa. E con ciò, addio alla proprietà pubblica e al controllo del territorio. E sulla mancata partecipazione futura alla gara per il gas da parte di Aimag emersa nel documento dell'antitrust 'apprendiamo solo ora che IMAG non avrebbe intenzione di partecipare alla futura gara del gas. È una novità assoluta, mai trattata pubblicamente, e questo alimenta dubbi sulla gestione, sulla trasparenza e sull’effettiva volontà di difendere l’interesse del territorio' - conclude Silvestri.
Numerosi gli interventi dalla platea: Anceschi di Sinistra Italiana concorda 'con l'analisi ma ritiene improbabile che i consigli comunali boccino l'accordo formato che unisce sindaci di centro destra e centro sinistra e pronti ad uniformarsi'. Tra le proposte dalla platea anche quella di un referendum alla stregua di quello già proposto anni fa a Carpi.
Gi.Ga.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>
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