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'Perché non è ancora stata bonificata l'area dell'ex fornace Vigarani a Ponte Alto di Modena, nonostante lo avesse prescritto la Provincia di Modena nell’ottobre 2012, a seguito delle perizia disposta dal tribunale? Com'è possibile che gli amministratori modenesi abbiano fatto finta di nulla per 9 anni continuando a far svolgere su quel terreno le Feste dell'Unità? E, soprattutto: è stato accertato di chi siano le responsabilità dell’inquinamento nell’area e a quando risalga esattamente contaminazione dei terreni e delle acque? Risulta che possano emergere fattispecie di reati ambientali e danni a carico della salute pubblica dei cittadini?'. Il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi, investe la Regione della complessa e annosa vicenda dell'area inquinata di Ponte Alto, sulla quale aprì un fascicolo la procura di Modena.
Il consigliere regionale prende le mosse dall'asta fallimentare che si è tenuta il 12 novembre scorso, nel quale il terreno dell'ex “Fornace Vigarani” di Ponte Alto a Modena, un’area di 182.000 metri quadrati che tutti conoscono in quanto sede da ormai molti anni della Festa Provinciale de L'Unità, è stato proposto a un prezzo base di 3.767.000 euro (Perizia del 23/10/2019) e di cui non si conoscono gli esiti.
L’ex “Fornace Vigarani” è costituita da un ampio compendio immobiliare utilizzato per manifestazioni politiche, spettacoli, ed attività culturali e ricreative: un complesso di fabbricati ad uso ex industriali e residenziali, con relative aree cortilive, terreni con sovrastanti invasi d’acqua per pesca sportiva e piccolo fabbricato di servizi, terreni agricoli. Nei progetti del Partito Democratico quell’area, che da tanti anni viene affittata per la Festa dell’Unità, una volta acquisita avrebbe dovuto ospitare una sorta di festa permanente, da far durare tutto l’anno e dove svolgervi la kermesse nazionale.
Da qui l'atto ispettivo presentato da Bargi nel quale chiede alla Giunta regionale “se fosse a conoscenza di tutta la vicenda che ha interessato l'area”, “quando siano stati effettuati i controlli di Arpae e quali prescrizioni abbiano determinato relativamente all’area in questione”, “se corrisponda al vero che Arpae avesse disposto il mantenimento di una fase di monitoraggio di 5 anni, a frequenza annuale, per la verifica della qualità delle acque di falda superficiale su alcuni piezometri interni ed esterni al sito” e “come valuti per la sicurezza dei cittadini il fatto che si sia continuato a svolgere per diversi anni il Festival dell’Unità a Modena su un’area che la stessa Provincia aveva definito inquinata in più punti e necessaria di bonifica”.
Il consigliere regionale modenese chiede, infine, “se la Regione intenda vigilare sulla necessaria bonifica dell’area e sull’utilizzo futuro dei terreni di Ponte Alto alla luce dei rilievi ambientali e urbanistici rilevati” e “se all’asta del novembre scorso, il compendio immobiliare abbia trovato un acquirente capace di garantire la bonifica dell’area e di sanare le irregolarità edilizie”.