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Ponte Alto, l'area zeppa di inquinanti e le prescrizioni Arpae

Ponte Alto, l'area zeppa di inquinanti e le prescrizioni Arpae

Immobiliare Ponte Alto spa è rappresentata da Ivano Malaguti, nome noto nelle coop: soci sono Cdc, Stella Alpina, Caladio, Coop Muratori S.Felice e Quadrifoglio


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Il famoso e drammatico caso dell'inquinamento del terreno dell'area di Ponte Alto (sede della festa Pd) è oggetto di un intervento del noto ambientalista Modena Emilio Salemme.
'Il Consiglio Comunale di Modena recentemente ha discusso della bonifica del terreno sulla Via Emila con amianto tombato. E' utile ricordare che le norme vigenti sull'inquinamento del terreno sono molto rigide e coinvolgono direttamente le amministrazioni comunali e le Regioni con i propri enti di competenza, in Emilia Romagna è Arpae. Potremmo parlare delle 'Terre dei fuochi' di casa nostra. Gli obblighi sono precisi, Legge n. 68 del Maggio 2015 (Ecoreati) - afferma Salemme -. Nello specifico mi pare opportuno segnalare la vicenda di Ponte Alto dove Arpae dichiara che c'è inquinamento per le falde acquifere e predispone il piano di sicurezza. A tutt'oggi non abbiamo notizia di lavori eseguiti o ordinato dall'Amministrazione comunale di Modena. Considerato il pericolo in corso dell'inquinamento sarebbe utile riproporre all'opinione pubblica il 'caso'. Ricordo che lo stesso Tribunale di Modena a settembre 2015 ordinava la bonifica'.
Ma vediamo cosa prevedeva Arpae con la determina dirigenziale del gennaio 2016 a firma del dirigente Arpae Giovanni Rompianesi.

-  Autorizzare la ditta “ Immobiliare ponte alto spa “, ad eseguire gli interventi di messa in sicurezza permanente sulle aree contaminate, del sito di Stradello Anesino che prevede la realizzazione di tre aree di Messa in sicurezza: un'area di circa 3.364 mq.
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da destinare a parcheggio da realizzare nell'area posta ad Est di Stradello Anesino, due aree rispettivamente di circa 1.200 mq e di circa 1.350 mq entrambe collocate all'interno dell'area classificata agricola posta ad Ovest di Stradello Anesino e oggetto di futuro intervento di forestazione.

- Autorizzare la ditta “Immobiliare ponte alto spa“, relativamente ed esclusivamente per l'area classificata agricola ad avviare, in via principale, su precise aree contaminate gli interventi di bonifica mediante scavo e rimozione selettiva del terreno contaminato, al fine di verificare la sussistenza delle condizioni operative che permettono di eseguire la bonifica, ovvero assenza di accumulo di acqua sul fondo dello scavo prima di raggiungere ilterreno non contaminato.

- Prescivere alla ditta “Immobiliare ponte alto spa“ di eseguire, nell'area classificata agricola, le operazioni di messa in sicurezza d'emergenza per rimuovere la contaminazione puntuale di Mercurio.

- Prescrivere alla ditta “Immobiliare Ponte Alto spa“, il mantenimento di una fase di monitoraggio della durata di 5 anni, a frequenza annuale, per la verifica della qualità delle acque di falda superficiale su alcuni piezometri interni ed esterni
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al sito, al fine di confermare, nel tempo, gli esiti analitici già evidenziati nel corso dei precedenti monitoraggi eseguiti nel periodo 2010-2015 (assenza dicontaminazione all'esterno del sito e lievi superamenti nei parametri Boro e Nichel evidenziati solo in alcuni piezometri interni).

LA IMMOBILIARE PONTE ALTO SPA

La Immobiliare Ponte Alto spa, costituita il 15 marzo 2007, è una spa il cui rappresentante è Ivano Malaguti (nome noto nel mondo della edilizia e dell'economia coop modenese: consigliere in Quadrifoglio Modena spa, procuratore speciale in Abitcoop, ex presidente della Cdc, Coop di costruzioni...) La situazione patrimoniale di questa azienda è a dir poco difficile: a fronte di un valore della produzione di 175mila euro, dal 2012 ha chiuso sempre in perdita.

La spa (capitale sociale 120mila euro) è costituita da 5 aziende:

1. COOP DI COSTRUZIONI SOC COOP (25%)

2. STELLA ALPINA SRL (25%)

3. CALADIO SRL (25%)

4. COOPERATIVA MURATORI DI SAN FELICE SUL PANARO SCARL (12,5%)

5. IMMOBILIARE QUADRIFOGLIO SRL (12,5%)

LA STORIA

A comprare quest'area fortemente inquinata a causa della fornace Vigarano, fu all'inzio un'altra società di un privato, la Bietta srl alla fine degli anni 90 che nel 95 vendette l'area alla Società Immobiliare Modenese (SIM) cassaforte del Pci di allora che paga
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complessivamente 7 miliardi e 200 milioni di lire (3,7 milioni di euro attuali).

Il partito poi piomba in crisi e la Sim vende l'area di Ponte Alto nel 2001, alla immobiliare Masterall che fa capo a un gruppo di imprenditori sassolesi per circa 18 miliardi di vecchie lire (poco più di 9 milioni di euro). Anche il progetto Masterall naufraga e a comprare Ponte Alto nel 2007 è la Immobiliare Ponte Alto Spa.

Giuseppe Leonelli

 

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