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'Nel Paese in cui non esiste uno sport più redditizio e popolare della 'denuncia dell'inutilità della politica' ('inutilità' è la versione generosa ovviamente) vorrei provare a spiegare perché io alla legislatura appena conclusa darei un giudizio con lode. Lode è un acronimo che vuole definire quella appena conclusa come la legislatura del lavoro, dell'orgoglio, dei diritti e della ecologia'. A fare il bilancio di fine legislatura e a promuovere se stesso e il governo Pd di questi 5 anni è il portavoce nazionale Dem (e deputato modenese Matteo Richetti).
Richetti nonostante il record di produttività negativa (almeno tra i parlamentari modenesi), nonostante la figuraccia sui vitalizi (unica proposta di legge, bocciata, presentata in 5 anni e alla quale ovviamente non fa cenno) si assegna dunque una bella lode.
'Erano anni che il sostegno alle imprese e al lavoro non conoscevano un approccio riformatore e organico: sostegno a chi crea occupazione, riduzione del costo del lavoro stabile, riduzione della componente lavoro dell'Irap, superamento delle forme di lavoro precario (a chiamata, interinale, in affitto) sostituite dal contratto unico a tutele crescenti - afferma ancora Richetti -. E' la legislatura dell'orgoglio che ha segnato un rinnovato sentimento per il nostro Paese: per la sua bellezza, la sua straordinaria cultura, il suo patrimonio di arte e storia, la sua presenza determinante in Europa, la sua vocazione all'accoglienza, alla solidarietà, al suo civismo, all'umanità delle sue espressioni di volontariato. È un'Italia con una risposta legislativa più attenta agli ultimi, più inclusiva, più solidale. È poi patrimonio condiviso il balzo in avanti che abbiamo fatto tutti, insieme, nel campo dei diritti civili, del diritto al lavoro, del diritto alla cura e all'istruzione.
Ed è stata la legislatura dell'Ecologia e dell'ambiente. Del contrasto agli eco reati, della riqualificazione e della bonifica di luoghi abbandonati, di aree strategiche del Paese, delle sue periferie, della sua natura, del suo paesaggio. Una delle legislature che la storia, non l'attualità, definirà per quella che è stata: una delle più proficue e riformatrici degli ultimi 30 anni'.
E infine l'applauso a Renzi: 'non avremmo questa forza in Europa, i risultati economici e sociali, una pressione fiscale più bassa, più risorse a cultura e istruzione e una prospettiva da Paese che 'se la gioca alla pari nel mondo', senza la tenacia della leadership di Matteo Renzi. Interrompere il cammino che ha faticosamente intrapreso l'Italia sarebbe un errore imperdonabile'.