In altre parole la Cgil si dice contraria all'aumento delle imposte, in primis l'addizionale Irpef, deciso dalla giunta Mezzetti, ma prendendo atto di questa scelta ha deciso di sedersi al tavolo per tentare di riequilibrare i sacrifici chiesti (e non condivisi) alle famiglie condividendo un percorso di riduzione delle tariffe, delle rette e del costo dei servizi pubblici a favore di cittadini, lavoratori e pensionati.

Segretario, la nota del Comune lascia intendere vi sia un accordo totale anche della Cgil alla manovra di Bilancio. E' così?
'No, non è così. Oggi viviamo una fase oltremodo complicata: retribuzioni basse, cittadini che hanno perso capacità di acquisto a causa dell'impatto devastante dell'inflazione, forte utilizzo della cassa integrazione (11 milioni di ore nel 2024), precariato dilagante (4 contratti su 5 nel 2024 sono a termine).
E allora come si spiega l'intesa che il Comune di Modena rivendica con sindacati e parti sociali?
'L'intesa riguarda la scelta di come usare le risorse aggiuntive che il Comune si è preso la responsabilità di raccogliere, in modo autonomo e senza l'appoggio della Cgil. Coi soldi recuperati abbiamo cioè condiviso un percorso che potremmo definire 'risarcitorio' nei confronti dei cittadini colpiti dalla manovra, un percorso che punta a riequilibrare gli effetti negativi degli aumenti, ad abbassare rette e tariffe lavorando sull'Isee, a ripensare le politiche abitative e a garantire servizi pubblici universalistici di qualità a beneficio di lavoratori e cittadini.
Eppure nel protocollo sottoscritto (qui integrale) non si fa cenno alle critiche sulla manovra, ma solo ai punti di accordo. Come mai?
'Perchè quel documento si concentra sulla visione, dato per assodato quanto deciso dal Comune in termini di tassazione che, ripeto, la Cgil non ha condiviso. Noi, ad esempio, avremmo preferito puntare su una progressività massima sull'addizionale Irpef e su una maggiore tassazione sulle imprese rispetto ai lavoratori'.
La condivisione rispetto all'approccio della amministrazione immaginiamo riguardi anche il giudizio negativo sui tagli del Governo.
'Certo, ma quelli sono numeri non opinioni. Condividiamo completamente le critiche al taglio lineare deciso dal Governo sui trasferimenti agli enti locali e sul fatto che le fasce più deboli non hanno goduto affatto del taglio del nucleo fiscale. Abbiamo un Governo che mette in difficoltà gli enti locali costringedoli a fare ragionamenti non semplici in sede di Bilancio e sbagliando a loro volta. Tagliare sugli enti più prossimi alle persone si traduce inevitabilmente in manovre aggressive che puniscono lavoratori, cittadini e pensionati'.
Stesso ragionamento sul bilancio della Regione Emilia Romagna dove l'aumento delle tasse è di 400 milioni complessivi.
'La Regione ha scelto di non toccare l'Irpef per la fascia di
Giuseppe Leonelli