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«Modena è una città che non investe, in cui si pensa a gestire l’esistente, è una città senza visione». E' quanto dichiara Andrea Mazzi, consigliere comunale, capogruppo di “Modena in ascolto”, in merito al Bilancio di previsione 2025-2027 presentato dalla Giunta Mezzetti.
«Il debito pro-capite è tra i più bassi d'Italia. – continua Mazzi – Città come Parma, Ferrara o Reggio Emilia hanno un debito pro-capite dieci volte superiore a quello di Modena. Oggi i principali investimenti sono rappresentati dalle risorse esterne legate al PNRR, mentre la maggior parte del bilancio è già bloccata per impegni pregressi. Modena avrebbe capacità di investire di più, anche facendo ricorso al debito, ma è assente una progettualità, un percorso di crescita per farla diventare una città moderna, una smart-city, più sostenibile.
Non si investe perché non si sa in cosa investire, verso dove andare».
Mazzi contesta «l'aumento esagerato delle tasse, necessario a mantenere in piedi un sistema che ha costi gestionali enormi. Quella prevista dall'attuale giunta è una delle maggiori stangate della storia cittadina: nuove tasse per otto milioni di euro tra addizionale Irpef, Imu e tassa di soggiorno, senza una seria spending review per tagliare alcuni costi. Particolarmente ingiusto è l'aumento dell'IMU relativo agli immobili dati in affitto a canone concordato in quanto va a penalizzare i proprietari che hanno accettato di dare in affitto il proprio immobile ad un prezzo inferiore a quello di mercato. L’incremento è un segnale di non attenzione verso questa scelta ed inoltre riduce i benefici economici di chi sceglie questa strada, incentivando viceversa la scelta di porre gli immobili in affitto sul mercato libero, in un momento di fortissima tensione dei prezzi, come denunciato dalle stesse associazioni dei proprietari. Per questo ho presentato, assieme a Lega e Forza Italia, un emendamento per eliminare questo aumento dell'IMU. Inoltre insieme alle altre forze del centrodestra abbiamo presentato una mozione per chiedere l'abbattimento dell'intollerabile incremento dell'Irpef proposto dal centrosinistra».
«Le proposte che ho presentato prevedono nuovi investimenti per circa 3 milioni di euro per rilanciare la città e ridurre i costi in modo da scongiurare l'aumento delle tasse che andranno a gravare sui cittadini modenesi, come previsto dal Bilancio presentato dalla Giunta» spiega Mazzi.
«Anzitutto, ho proposto di incrementare la produzione di energia rinnovabili sul territorio modenese mediante la realizzazione di impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici di proprietà del comune di Modena per una potenza di 1 MW. E' un modo concreto di promuovere la transizione energetica. Gli impianti realizzati potrebbero costituire la base per la realizzazione di comunità energetiche in collaborazione con altri soggetti del territorio senza prevedere nessun nuovo consumo di suolo.
In secondo luogo, ho proposto di potenziare l'offerta di case disponibili per le fasce di popolazione a basso reddito ristrutturando 20 alloggi di Edilizia residenziale popolare. Il Comune deve dare l’esempio: non si possono lasciare inutilizzati alloggi in condizioni di degrado e a rischio di occupazioni abusive. In terzo luogo è necessario migliorare la viabilità lungo gli assi di ingresso alla città più congestionati per ridurre le lunghe code, che si formano tutti i giorni, nonché le emissioni dovute ai veicoli fermi. Ho proposto di realizzare uno studio di fattibilità volto a decongestionare il traffico sugli ingresso da est. Ho anche proposto, assieme a Fratelli d’Italia, di dare vita ad un fondo di emergenza a sostegno della maternità, in particolare rivolto alle donne che perdono il lavoro a causa della gravidanza o che vengono minacciate dalle persone intorno a loro. Si tratterebbe di risorse a disposizione dei nostri servizi sociali. Infine ho sottoscritto un emendamento di FdI sulla dotazione di taser per la Polizia municipale, uno strumento importante per rendere l’azione del corpo dei vigli urbani sempre più efficace. Modena ha bisogno di futuro» conclude Mazzi.
Redazione Pressa
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