La giunta di Modena, a causa dei minori trasferimenti dello Stato e della soglia imposta dal Governa sui crediti considerati non esigibili (ovviamente legata ai dati sui mancati incassi del Comune nei bilanci passati) ha dunque annunciato chiaramente alle parti sociali la volontà di aumentare gli incassi legati all'Irpef, alle rette e alle tariffe.
Il bilancio di previsione è lo strumento più rilevante dell’indirizzo amministrativo, in quanto definisce concretamente le politiche del Comune e le relative scelte e dotazioni economico-finanziarie. Per questo riteniamo che il confronto, tra amministrazione comunale e le parti sociali nelle loro articolazioni (rappresentanze dei lavoratori, del sistema economico, dell’associazionismo e del terzo settore) sia una fondamentale occasione di democrazia praticata e il punto di partenza del lavoro continuativo su cui vogliamo impegnarci per rinnovare insieme il modello di qualità della vita a Modena: opportunità di lavoro e distribuzione equa del benessere, sicurezze e protezione delle persone e del territorio, servizi universali e di qualità, uno sviluppo che sia davvero sostenibile. Lo scenario di partenza che abbiamo condiviso, stabilizzato in seguito alla approvazione della Legge di Bilancio 2025 è quello che sta mettendo in crisi tutti i comuni italiani.
LE PARTI, PRESO ATTO
Della necessità di consolidare ed ampliare qualità e quantità dei servizi attraverso equilibri di bilancio che devono attenersi al principio di massima equità fiscale e progressività
CONDIVIDONO
- Di estendere il più possibile, in un contesto di diffusione del lavoro povero e di perdita del potere di acquisto di lavoratori e pensionari, la fascia di esenzione dell'addizionale comunale IRPEF.
- Il principio di una forte progressività nell’accesso ai bisogni a domanda individuale, attraverso la rimodulazione di rette e tariffe, valutando anche l'opportunità, per strutturare la centralità dello strumento dell’Isee (in tutte le sue forme) come elemento universalistico, di penalizzare coloro che non presenteranno l’Isee.
- Politiche di sviluppo della città che, partendo dal contesto del Pug in vigore, dalla necessaria rigenerazione urbana e dalle proposte emerse dal percorso partecipativo “Sei la mia Città”, permettano di dare una risposta alla crisi abitativa, che mettano al centro il nodo del dissesto idrogeologico e della manutenzione del territorio, che ragionino di una nuova mobilità sostenibile. Su questo, si svilupperanno tavoli specifici per condividere tra le parti coinvolte le misure per realizzare le proposte di sviluppo e trasformazione urbana e affrontare i rischi e le sfide del cambiamento climatico sul territorio.
- La salvaguardia e la rinnovata costruzione di condizioni per il potenziamento della gestione pubblica dei servizi; continuare verso l’opera di allineamento delle condizioni tra lavoratori diretti ed indiretti (somministrazione, appalti, convenzioni, etc) lungo la filiera del pubblico anche attraverso specifiche contrattazioni di filiera/sito.
- L’apertura della contrattazione, alla luce delle novità normative e degli importanti protocolli sottoscritti con la Regione Emilia-Romagna, tra parti e Comune di Modena per un nuovo protocollo su appalti pubblici, legalità e qualità del lavoro che metta al centro la qualificazione del lavoro, l’emersione del lavoro irregolare e la lotta contro le infiltrazioni della criminalità organizzata, la piena applicazione dei CCNL sottoscritti dai sindacati maggiormente rappresentativi sul piano nazionale.
- Un ruolo di composizione da parte del Comune di Modena dei percorsi di trasformazione del tessuto economico, della produzione industriale e dell’evoluzione del terziario, dettati dalla fase di crisi e dalla transizione energetica, economica e produttiva, con l’obiettivo di garantire la tenuta e la continuità occupazionale, di favorire percorsi di riconversione attraverso la formazione professionale e percorsi di tutela dentro al mercato del lavoro.
- Il rafforzamento di servizi sociali e sociosanitari anche attraverso il loro ripensamento, come l’attivazione dei servizi complementari e il rilancio dell’assistenza domiciliare. - Investimenti nelle politiche abitative rafforzando il ruolo di gestione e controllo da parte del Comune di Modena (anche attraverso l’internalizzazione delle competenze necessarie).
- Investimenti nelle politiche culturali, aggregative e di promozione turistica.
- Un calendario di incontri di natura politica con i sottoscriventi per affrontare le questioni relativa alla quotidianità delle problematiche cittadine e per verificare lo stato di avanzamento dell’accordo rispetto alle questioni indicate (progressività rette e tariffe, investimenti, perimetro pubblico, appalti, cambiamento climatico, industria, mercato del lavoro, casa, servizi sociali, servizi sociosanitari).