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i'. Così il presidente della Regione Emila Romagna Stefano Bonaccini interviene sul caso dei rimborsi mancati da parte del M5S.
Uno dei pochi interventi 'elettorali' di Bonaccini che in questa campagna elettorale è apparso sinora silente.
'Da questa legislatura, cominciata tre anni fa, e per il futuro nessun presidente, assessore componente la giunta e nessun consigliere regionale potrà mai più ricevere vitalizio, perché cancellato da legge apposita approvata sempre cinque anni fa dalla Regione Emilia Romagna - afferma Bonaccini -.
Non solo: appena eletti, la prima legge regionale di questa legislatura (marzo 2015), proposta da Pd e Sel, tagliò 15 milioni di euro, perché tagliammo le indennità di tutti (giunta e consiglieri) parificandole a quella del sindaco della città capoluogo; cancellammo il nostro cosiddetto tfr (una mensilità all’anno per tutti e cinque gli anni di legislatura); azzerammo i fondi ai gruppi consigliari; ristrutturammo macchina regionale. Lo scorso anno abbiamo approvato una ulteriore legge proposta dal Pd che, per assessori e consiglieri regionali del passato che avevano maturato il vitalizio, prevede: divieto di cumulo se qualcuno ha anche maturato vitalizio da parlamentare (se ne ricevi due, ad uno devi obbligatoriamente rinunciare); per chi ha maturato ma amcora non lo riceve porta età dagli attuali 60 a 67 anni per cominciare a riceverlo (come avviene per tutti i dipendenti pubblici); per chi lo riceve un contributo di solidarietà ogni mese che va ad integrare un fondo per politiche attive per il lavoro'.
'Dell’onestà e della sobrietà ne ho fatto, come tanti altri, le cifre del mio impegno politico ed amministrativo. Ma è sciocco chi pensa basti questo - chiude Bonaccini -. Serve anche competenza e preparazione, perché onesto devi esserlo, ma se non sei capace di amministrare puoi fare danni incalcolabili lo stesso'.