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Il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini 'si aggrappa a Di Maio per emergere' e per 'accreditarsi nel Pd nazionale come figura responsabile'. Ma in questi anni, sulle crisi aziendali in Emilia-Romagna che ora chiede al nuovo ministro dello Sviluppo economico di risolvere, 'non ha mai mosso un dito. È patetico'. Attacca il M5s dell'Emilia-Romagna, che con i due capogruppo in Regione e in Comune a Bologna, Silvia Piccinini e Massimo Bugani, prende di mira Bonaccini per la sua lettera spedita ieri a Di Maio sulle vertenze aperte in regione. 'Ma quanto è patetico Bonaccini- scrive Piccinini su Facebook - che nell'intento di accreditarsi nel Pd nazionale come figura responsabile, si aggrappa a Di Maio per emergere? Ma quando c'era il suo compare Calenda al ministero dello Sviluppo economico, che avrebbe potuto incidere sulle crisi aziendali dell'Emilia-Romagna, il bomba emiliano dov'era? A tagliare nastri?'.
Sulla stessa linea Bugani, che ironizza sulla lettera. 'Manca il completamento della frase', sostiene il 5 stelle. Perchè per chiedere aiuto a Di Maio, suggerisce il leader 5 stelle, Bonaccini dovrebbe ammettere che sulle crisi aziendali in Emilia-Romagna come Regione 'non abbiamo mai mosso un dito e abbiamo fatto sonni profondi. Su alcune di queste, vedi Bredamenarini, noi del Pd siamo per di più causa diretta e primi responsabili del disastro e dell'abbandono di questa azienda - recita ancora il testo suggerito da Bugani- la abbandonammo da Finmeccanica, regalandola a un privato di cui non sapevamo nulla e che non offriva alcuna garanzia'.
Anche su Mercatone Uno, continua il remake della lettera di Bonaccini a Di Maio fatto dai 5 stelle, 'noi del Pd e in primis io come presidente, abbiamo creato una concorrenza mostruosa svendendo ovunque terreni al fine di far pullulare centri commerciali inutili. Ora risolvici tutto, ti prego, in tre giorni, perche' noi del Pd siamo stati un disastro totale e un pochino ce ne vergognamo', conclude Bugani.
Redazione Pressa
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