'Negli anni è, infatti, mancata una strutturale manutenzione dei beni pubblici, oltre che dei corsi d’acqua cittadini, e imputare le cause di infiltrazioni o parziale inagibilità di questi alla recente alluvione è un evidente sintomo di malafede da parte del Partito Democratico che ama darsi lustro sulle pagine di giornale abbandonando intere città all’incuria e al degrado - continua Barcaiuolo -.
'Altro esempio lampante è la richiesta di finanziamento per la sistemazione del lucernario della Caserma della Polizia Municipale di Modena, ben 200 mila euro, criticità ben conosciuta da tempo e mai oggetto di intervento da parte dell’Amministrazione.
E poi ancora richieste di risarcimento per umidità da risalita nelle polisportive di San Donnino e Villa d’Oro o altri edifici che appaiano più danneggiati per la mancanza di manutenzione ordinaria che a causa dell’alluvione.
Inoltre, la sede della polizia presso la stazione delle autocorriere di Modena non dimentichiamo di certo la centralità che ha avuto all’interno della cronaca locale per infiltrazioni e muffe che, a quanto pare dalle richieste della Regione Emilia-Romagna, non sono mai state sanate al punto da incrementarsi con le recenti piogge.
Infine, sono numerosi gli immobili sanitari presenti in elenco, tra questi il centro distrettuale socio sanitario e il consultorio, centri fondamentali per la città di Modena ma da tempo abbandonati per carenza, se non vera e propria assenza, di
Questo modo di operare è inaccettabile perché così facendo si appesantisce la macchina commissariale, allungando i tempi ma soprattutto drenando denaro pubblico, togliendolo a chi ha vissuto sulla propria pelle il dramma di quell’evento catastrofico che ha messo in ginocchio la nostra Regione.
Il Governo ha fatto immediatamente la sua parte con lo stanziamento di 4 miliardi e vigileremo affinché neanche un euro venga disperso in una delle mille gonfiate e sinistre richieste'.