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Il Piano Regionale Integrato dei Trasporti 2025 della Regione Emilia Romagna in approvazione in questi mesi afferma in queste 5 righe un pensiero che dire Machiavellico è poco, al pari di quello ambientale espresso nel precedente articolo nel quale si “dovrebbero” tutelare le oasi protette e le zone alluvionali.
Dal sito del Ministero dell’Ambiente: SNAC (Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici) 'Le risposte ai cambiamenti climatici devono essere date, in primo luogo, privilegiando l’ottimizzazione delle reti esistenti rispetto alla realizzazione di nuove e grandi opere, e effettuando una valutazione ponderata degli standard di efficienza delle infrastrutture e della loro vulnerabilità ai cambiamenti climatici rispetto alla loro funzionalità. Questo consente, tra l’altro, di limitare il consumo di suolo non antropizzato'.
Come si può notare il pezzo del PRITT della regione è stato copia-incollato dallo SNAC del Ministero , ma è sparita l’ultima frase in rosso limitare il consumo di suolo, sarà un caso.
Sembra la conclusione di un ricorso di un comitato alla UE o al Tar o al Consiglio di Stato, non pare scritto da chi ha deciso di realizzare, firmando il progetto esecutivo, tale asse stradale ex novo a lato di un fiume. 'privilegiando l’ottimizzazione delle reti esistenti rispetto alla realizzazione di nuove e grandi opere'
La rete esistente c’è da oltre un decennio, asse B, superstrada Sassuolo Modena, 15 km non a pedaggio, con buonissimi margini di sicurezza dovuti alla doppia carreggiata per senso di marcia, localizzata centralmente al polo ceramico in difformità dalla Bretella che avrebbe lo sbocco eccentricamente. Per raggiungere l’ingresso della Bretella occorrerebbe attraversare 6 rotonde di strada interquartierale di Sassuolo e la Ferrovia (D o E per 3,5 km). Quindi quale risposta ai cambiamenti climatici occorre dare? 'e effettuando una valutazione ponderata degli standard di efficienza delle infrastrutture e della loro vulnerabilità ai cambiamenti climatici rispetto alla loro funzionalità'.
Da quello che emerge è certamente la Bretella l’oggetto che potrà soffrire dei cambiamenti climatici e non la superstrada attuale, in quanto la Bretella oltre ai pozzi di captazione, è in area golenale, alluvionale, quindi di esondazione, in area di ricarica di falda diretta, con soggiacenza anche di 30 metri. Tutto questo nella superstrada, con identica funzione, non è presente.
A questo punto possiamo affermare che le parole non hanno più un senso, e certamente in questo caso è vero. La disponibilità a porre la firma anche di chi prima aveva fatto opposizione giurando, M5s, lascia sul campo un gruppo di cittadini isolati che ancora credono in quello che si pensa, si scrive e si realizza, e d’altro canto potenzia immeritatamente e a dismisura, chi ha sempre governato la Regione.
Roberto Monfredini - Medicina Democratica