'Nel 2016 venni scelto dai soci di Amo col mandato di portare a Modena un po' della mia esperienza internazionale, adottando anche in città alcuni modelli presenti in Paesi europei - racconta Burzacchini che, come noto, vive a Friburgo -. Abbiamo tenuto fede a quel mandato: abbiamo dato supporto ai Pums con suggerimenti in parte integrati nei documenti dei Comuni e soprattutto abbiamo cercato di incentivare un cambio di mentalità. L'obiettivo che dobbiamo porci infatti è quello di pensare che le strade sono a servizio delle persone e non delle auto. Un cambio di prospettiva che significa prima di tutto incentivare il trasporto pubblico'.
'Il nostro lavoro spero diventi la base del nuovo piano per la mobilità provinciale, penso ai nostri progetti di mobilità sostenibile, ai percorsi casa-lavoro, al piano per la scuola in autonomia. Penso anche alle due visite guidate per amministratori che abbiamo organizzato a Friburgo nel 2017 e nel 2022'.
Ma quello di Burzacchini è un bilancio non esente da ombre.
E poi il grande tema del trasporto serale a Modena. 'L'idea di introdurre tre linee serali non è al momento sostenibile in base al contratto che abbiamo col gestore. Il costo delle materie prime e del gasolio non permette di attivare un servizio che ritengo ancora fondamentale, il milione aggiuntivo in bilancio verrà comunque destinato in parte a un servizio taxi di trasporto serale - chiude Burzacchini -. Certo, non è quello che pensavamo: una città grande come Modena non può rinunciare al trasporto serale ed è assurdo che in Emilia Romagna oggi solo due città su nove, Bologna e Parma, abbiano autobus in servizio dopo 20.30'.
Burzacchini non nasconde neppure l'anomalia di un contratto col gestore (Seta) ormai scaduto da tempo.
g.leo.