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Mentre il segretario nazionale Pd Enrico Letta si trova nella crisi più difficile da quando ha preso la guida del partito, in Emilia Romagna Stefano Bonaccini fa le prove da segretario e si allena per sostituire l'ex premier ai vertici Dem.
Su Facebook Bonaccini si rivolge direttamente a Calenda ponendo sul tavolo il suo 'modello emiliano' che mette appunto insieme tutti, cosa che a Letta non è riuscita.
Parte da un esempio concreto, Bonaccini, quello del rigassificatore a Ravenna 'Il rigassificatore si farà. Non con i militari ma con la politica. Non è uno schiocco di dita, ma una politica seria e faticosa, fatta di confronto e decisioni complesse - scrive Bonaccini -. Come vedi, si può e si deve fare. In Italia come in Emilia-Romagna. Qui lo stiamo facendo con il Pd, Azione e i Verdi, con Italia Viva e Sinistra Italiana.
Non siamo sempre d'accordo su tutto, discutiamo. E poi decidiamo. Sarebbe utile fare lo stesso al governo del Paese. Perché governare significa questo, compiere scelte e innescare processi positivi, coinvolgendo le comunità, trovando la sintesi tra forze politiche, coinvolgendo e responsabilizzando le parti sociali'.
'E’ l'esatto opposto di militarizzare e pensare di poter far da soli. E' il 'costo' della democrazia, ma un costo che è giusto pagare per far progredire un popolo e un paese senza strappi ma con una visione d'insieme. Perché con la forza e in solitudine non si ottiene granchè. Forse qualche vittoria di breve periodo, che lascia poi il campo aperto a chi - come questa destra sovranista e populista - non pensa né all'emergenza che l'Italia sta affrontando (altrimenti non avrebbero tolto la fiducia a Draghi), né alla transizione ecologica (altrimenti non avrebbero votato contro il Next Generation EU). Il pragmatismo di cui spesso parli è sacrosanto, e migliaia di amministratori locali del Partito Democratico e dei suoi alleati parlano questa stessa lingua. Per questo io credo che queste cose dovremmo farle insieme, per l'Italia, così come stiamo facendo in Emilia-Romagna. E se anziché dare le pagelle agli altri ogni giorno discutessimo di questo i cittadini ci capirebbero di più' - chiude Bonaccini.
Redazione Pressa
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