Ai problemi di sovraffollamento che riguardano il carcere di Modena (che da solo conta 100 detenuti in più rispetto al previsto), rischia di aggiungersi, con effetti preoccupanti, la mancata sostituzione del magistrato di sorveglianza il cui posto è vacante della scorsa primavera. Ed è così che ad oggi le importanti e delicate funzioni svolte dal magistrato chiamato a vagliare per esempio richieste di libertà anticipata o di scarcerazione, sono svolte da un sola unità. Con conseguente accumulo di pratiche inevase e alle quali non viene data risposta almeno nei tempi utili a garantire i diritti dei detenuti. Una situazione denunciata dall’osservatorio carcere e magistrato di sorveglianza presso la Camera Penale Carl'Alberto Perroux di Modena per voce degli avvocati Francesco Muzzioli e Gianpaolo Ronsisvalle
Nel video, le dichiarazioni dei due avvocati
Non garantire in tempi ragionevoli l’evasione delle richieste dei detenuti non solo lede diritti garantiti dalla legge ma rischia di compromettere anche il processo di reinserimento dei detenuti stessi nella società. Un percorso già reso difficile dalla carenza anche di educatori all’interno del carcere. Sono tre anziché sei, nella casa circondariale di Modena.
E a proposito di diritti e doveri dei detenuti, la camera penale consegnerà all’amministrazione penitenziaria e alle strutture carcerarie un apposita guida dei diritti e dei doveri, rivisitazione di quella pubblicata nel 2010 dall’associazione Carcere Possibile OnlusNella foto, gli avvocati dal centro in senso orario, Guido Sola, Francesco Muzzioli e Gianpaolo Ronsisvalle