confronteremo con la sinistra politica, civica e sociale con l'obiettivo di unirla, proveremo a indicare soluzioni e poi, solo poi, si parlerà di alleanze e candidati.
Interessante anche l'invito al suo partito di rifuggire dalla maledizione della autosufficienza, utile perché poco praticata come dimostrano i casi perdenti di Pavullo, Zocca, Novi, Vignola ma anche, se li si legge bene, quelli 'vincenti' di Castelnuovo angone, Guiglia e Camposanto, in cui quella sindrome di autosufficienza del Pd si è dispiegata pienamente.
Senza evidenze o con evidenze contrarie, invece, la analisi su Liberi e Uguali (LeU) che avrebbe avuto un pessimo risultato perché non alleata con il Pd. Non abbiamo nascosto la nostra delusione per il risultato di LeU, sotto le aspettative (6.7% in città e 4.5% in provincia) ma questa affermazione non corrisponde al vero e per avere conferma citofonare agli alleati del Pd di Modena, 'prodiani', 'radicali' e 'lorenzinian-casiniani' (sic!) che hanno avuto, come ampiamente previsto, risultati molto al di sotto (miseri, alcuni meno del Popolo della Famiglia) di LeU.
Quindi, non è vero, sulla base del voto del 4 marzo scorso, che per avere consenso bisogna allearsi col Pd. Anzi.
Comunque, il consenso in democrazia, non è il fine, è lo strumento per contare e provare a realizzare i propri ideali e le proprie idee. Dopo avere costruito i nostri programmi, sul territorio, decideremo cosa fare a Modena, a Carpi, a Sassuolo, a Nonantola, a CFE etc e a Bologna/Regione. E lo faremo con metodo democratico, facendo esprimere gli iscritti.
Noi terremo conto di tutte le esperienze (della Sicilia, di Brescia, di Imola, di Pavullo, di Guiglia etc) e faremo, a tempo debito, le nostre scelte, autonome, mentre, leggiamo dai giornali, che molti del Pd hanno deciso di autocandidarsi ad un primo o secondo giro da sindaca/o). È evidente che hanno deciso di non seguire i consigli di Muzzarelli: autocritica, umiltà ed evitare l'autosufficienza.
Siamo nati per ricostruire la sinistra, senza Macron e la destra in mimesi, autonomi ma non autosufficienti, aperti al civismo progressista e unitari e, noi, quello faremo.
Paolo Trande