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Carpi, caso Aimag: la lezione dei revisori che i politici non capiscono

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Va bene dire di far crescere Aimag, ma allora basta con spartizioni politiche dei tempi che furono, con poltrone per allocare trombati e accontentare famelici


Carpi, caso Aimag: la lezione dei revisori che i politici non capiscono
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Il Consiglio Comunale di Mirandola ha dato il via libera, all’unanimità, alla partecipazione di Aimag alle procedure per tentare l’acquisizione di Unieco Ambiente. Questo nonostante: due pareri negativi dei Revisori dei conti; il parere negativo dei Revisori di Carpi - Comune che detiene la maggioranza relativa di Aimag e il cui sindaco ne presiede il Patto di Sindacato; il parere tecnico negativo del segretario generale; il parere negativo del responsabile finanziario.

Va dato atto, ai consiglieri mirandolesi, di aver avuto un coraggio notevole. Nel caso – ovviamente remotissimo – che le cose andassero in porto e finissero male, sarebbe difficile per loro non trovarsi di fronte a una procedura per danno erariale. Ma è anche vero che il problema, in questo momento, non parrebbe essere lo stato di Unieco Ambiente.

  Una società - stando alle cifre rese note - relativamente sana e comunque con bilanci in progresso, con un indebitamento praticamente azzerato e ricavi e margini in crescita. La cui dimensione e il cui valore d’asta stimato – attorno ai 100 milioni di euro – sono però troppo vicini a quelli di Aimag per non far scattare qualche campanello d’allarme agli azionisti e agli osservatori.

Perché è vero che sono anni che i Comuni soci chiedono a Aimag di crescere. Ma è anche vero che prima di crescere è necessario irrobustire le radici. Ovvero: dotarsi della giusta forma societaria; dotarsi del giusto management; predisporre un adeguato piano industriale; trovare i giusti partner; reperire i capitali necessari e infine crescere.

Aimag, invece, è ferma al punto zero: la sua attuale esistenza e composizione è talmente legata ai Comuni soci e al loro territorio da risultare - a normativa vigente, per giurisprudenza consolidata e anche a rigor di logica – più una municipalizzata di provincia che una multiutility che possa agire su base sovraregionale. E non si può pensare di competere con società presiedute da manager di livello internazionale - che trattavano con Milosevic l’acquisto di Telekom Serbia mentre D’Alema scaricava bombe - quando la propria governance al massimo ha trattato i bandi per l’acquisto del mercato coperto di Carpi.

Perché – al di là del merito tecnico e finanziario – è questo che i revisori e i diversi operatori stanno cercando di far capire ai politici: va bene dire di far crescere Aimag, va bene pensare in grande, ma allora smettetela con le spartizioni politiche dei bei tempi che furono, con le poltrone per allocare trombati e accontentare famelici, e lasciate che Aimag venga gestita in modo adeguato. Altrimenti è meglio che tutto resti piccolo com’è – limitando i danni fino a quando sarà possibile.

Ora il cerino è in mano ai comuni delle Terre D’argine. Messi all’angolo dai voti favorevoli della Bassa e sotto pressione un po’ da tutti, comprese le associazioni di categoria. Se il sindaco di Soliera (nella foto insieme a quello di Carpi) ha comunque dimostrato, in situazioni analoghe, di poter reggere la pressione e trovare buone mediazioni, lo stesso non si può dire di quello di Carpi, che ha sempre delegato le scelte in merito al suo ex Vice. Finora pare intenzionato a lavarsene le mani trincerandosi dietro i pareri tecnici. Ma è difficile che possa finire così, anche tecnicamente, visto che comunque la sua maggioranza è solo relativa. Mentre è più facile e scontata la scelta di Novi: fare per ultimi e seguire da lontano il gregge.

Magath

Magath Felix
Magath Felix

Dietro allo pseudonimo Magath un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da Magath ricade solo sul dirett..   Continua >>


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