La notizia, un vero e proprio colpo di scena, è stata diffusa dall’avvocato Francesco Minutillo ed è emersa ieri durante l’avvio del procedimento penale davanti al Gip per vilipendio, dopo la presentazione di un esposto da parte di alcuni fedeli, in cui sono imputati l’artista Andrea Saltini e il vescovo di Carpi Erio Castellucci.
Parolin intervenne dopo aver constatato il grave turbamento dei fedeli.
Così l’avvocato Minutillo ha citato espressamente la lettera che Parolin scrisse il 23 aprile 2024, subito dopo la chiusura della mostra avvenuta il 18 aprile, ad un fedele al quale ripercorreva le ragioni del suo intervento. La lettera è stata prodotta durante l’udienza di ieri davanti al Gip Andrea Scarpa nel procedimento per vilipendio che vede per protagonisti con accuse insolite non solo l’artista Andrea Saltini, ma anche don Carlo Bellini, curatore della mostra nella chiesa del museo diocesano, e il vescovo di Carpi e Modena, monsignor Erio Castellucci, che ieri hanno mandato in udienza i rispettivi avvocati.
'Pur dispiaciuto e preoccupato – scrisse Parolin -, non ho trovato facile intervenire in simile situazione. Ho cercato di farlo con compassione e riguardo per tutte le parti coinvolte e avendo di mira la pace e l’unità nella comunità dei fedeli, messe a prova da questa vicenda. Ho ricevuto notizia che la settimana scorsa la mostra è stata chiusa. Tale esposizione – scrive il segretario di Stato nella lettera citata da Minutillo e messa agli atti del procedimento -, come mi è stato segnalato anche da altre parti, ha generato preoccupazione e disagio tra molti fedeli, suscitando un profondo senso di disorientamento e di disappunto'.
'Ci sono due passi nella lettera che riteniamo decisivi' - ha dichiarato Francesco Minutillo. 'Il primo evidenzia gli effetti dirompenti della mostra sui fedeli e conferma uno degli elementi chiave della nostra posizione: la grave e diffusa offesa al sentimento religioso cattolico derivante dalle opere esposte'. Il secondo passaggio 'lascia chiaramente intendere che il Cardinale Parolin sia intervenuto personalmente per invitare alla chiusura della mostra. Nel linguaggio sempre molto diplomatico e misurato delle alte sfere ecclesiastiche, le sue parole suggeriscono possibili pressioni interne, culminate con l’apprezzamento per la chiusura della mostra'.
Secondo Minutillo 'questo smentirebbe implicitamente l’operato dell’Arcivescovo Castellucci e soprattutto della Diocesi di Carpi, che aveva pubblicamente difeso l’evento e attribuito la chiusura a una decisione dell’artista Saltini per ragioni economiche legate alla sicurezza, dopo l’episodio dell’aggressione e del danneggiamento di un’opera. Tali circostanze, alla luce di questa lettera, appaiono sempre più da verificare, come richiesto sin dall’inizio, e ci impongono di indicare anche il Cardinale Parolin quale teste da esaminare nel corso delle indagini suppletive che abbiamo chiesto sulla vicenda'.