Così il sindaco di Bomporto Angelo Giovannini ha risposto pochi giorni fa alla interpellanza presentata dai consiglieri dei gruppi 'Uniti per Bomporto' (Giuseppe Volpe) e 'Idee in Movimento' (Pletro Savazzi) sulle famose frasi sul cartello al collo che i vaccinati dovrebbero mettersi (qui l'articolo). Affermazioni di una utente Facebook che era stata sottoscritta e condivisa dal sindaco di Giovannini che commentò: 'Ottima idea, dovremmo essere liberi di schivare chi legittimamente sceglie non vaccinarsi, ma così potrebbe essere veicolo di contagio'.
'Nel merito della questione posso solo ribadire che chi mi conosce personalmente, come anche i due consiglieri interpellanti, non può pensare neanche per un attimo che il mio pensiero sia quello falsamente descritto in un articolo web e rilanciato da altri, nella quasi totalità non bomportesi, con una violenza da “sbatti il mostro in prima pagina”. E’ vero, un errore l’ho fatto, quello di sopravvalutare il pubblico dei social'. Afferma nella replica il sindaco Giovannini. Per inciso è doveroso da parte nostra sottolineare come il nostro 'articolo web' non avesse assolutamente descritto in modo falso il pensiero del sindaco, ma viceversa riportammo solamente in modo fedele quanto da egli pubblicato (qui sotto lo screen shot).
Parallelamente il nostro giornale ha sempre preso e continuerà a prendere le distanze da ogni forma di insulto o minacce (in questo caso eventualmente subite dal primo cittadino), sempre ingiustificabili.

'A ogni persona intellettualmente onesta e con un briciolo di intelligenza, doveva essere lampante, era palese che la formula utilizzata da altra persona, e da me ripresa con lo scopo evidente di spingere alla vaccinazione, era una forma retorica che si chiama paradosso (dal vocabolario Treccani: (affermazione, tesi, opinione che, per il suo contenuto o per la forma in cui è espressa, appare contraria all’opinione comune e risulta perciò sorprendente o incredibile... un’affermazione vera o falsa, ma comunque presentata in forma tale da sorprendere il lettore o l’uditore) - continua Giovannini -. Ripeto: chiunque mi conosca personalmente e mi voglia far apparire per ciò che non sono, non sono mai stato e mai sarò, lo fa in malafede, per strumentalizzazioni ideologiche o per altri motivi di carattere personale. Ecco, qui devo dichiarare la mia amarezza profonda… quella di due persone che sempre mi hanno dichiarato stima e hanno con me condiviso una visione dell’Amministrazione fatta per la gente e non per le bandierine, che in questa occasione non hanno esitato a calpestare la persona per una “presunta” vittoria nel teatrino della peggior politica. Ancor più doloroso è sapere che questa azione è stata subita dagli stessi consiglieri perché richiesta e voluta da superiori o soggetti esterni a questo Consiglio. Consigliere Volpe lei cita, in chiusura della sua interrogazione i “piccoli uomini”… ai miei occhi un uomo non dovrebbe fare qualcosa contro la sua volontà e la sua coscienza'.
Giuseppe Leonelli