Come anticipato
ieri, il consiglio comunale, con il solo voto della maggioranza, ha dato l'ok alla delibera incentrata sull’acquisizione sanante di un’area per la realizzazione della strada e del ciclopedonale tra via Nobili e via Saltini, illustrata dal sindaco. Nella sua illustrazione Mezzetti ha confermato che l'errore che ha generato la reazione dei proprietari e, in mancanza di soluzione anche dopo un tentativo di conciliazione, anche il contenzioso in tribunale, è stato commesso dal Comune, sul piano tecnico. Una illustrazione a cui è seguito un dibattito acceso tra diversi consiglieri di maggioranza e opposizione. Aperto da
Fratelli d’Italia, con
Elisa Rossini che ha parlato di “lamentele dei proprietari del terreno rimaste inascoltate per anni”.
Riferendosi poi all’articolo 42 bis per l'acquisizione sanante, Rossini ha affermato che “non è applicabile in quanto c’è una responsabilità del Comune e degli uffici per un errore risalente nel tempo a cui non si è voluto rimediare”. Infine, intervenendo sul termine dei tre giorni, previsto dalla legge, dato ai proprietari per presentare osservazioni rispetto all’avvio del procedimento di esproprio, la consigliera ha parlato di “scardinamento di tutti i principi di democrazia e di coinvolgimento dei cittadini, considerato che è dal 2021 che i proprietari ci
dicono che il Comune sta sbagliando”.Per
Paolo Barani “c’era tutto il tempo per rettificare il progetto, tutelarsi ed evitare danni ai cittadini: chi paga adesso le loro spese tecniche per difendersi dall’atto di imperio del Comune? Peraltro – ha proseguito Barani – c’è in corso un contenzioso di cui non sappiamo ancora gli esiti, ma che potrebbe concludersi con importanti risarcimenti”.Per
Andrea Mazzi (Modena in ascolto) “vero è che le mappe catastali non hanno una precisione esatta, ma qui siamo di fronte a qualcosa di molto ampio ed evidente”. Per il consigliere, “occorre capire come si sia potuti arrivare a un errore di questo tipo e ragionare affinché non si ripeta più: l’Amministrazione faccia le dovute verifiche e prenda adeguate misure. Il nostro voto contrario è legato ad una questione di metodo, visto che non c'è stato dato abbastanza tempo per esaminare la questione e, inoltre, in commissione ci sono state date informazioni errate. E' evidente la fretta dell'amministrazione ma non ci sembra corretto né responsabile agire in questo modo. E' una delibera a forte rischio di impugnazione che lasciamo alla maggioranza la responsabilità di portare avanti.
Noi come consiglieri, siamo stati maltrattati'Per il
Capogruppo Lega Modena Giovanni Bertoldi “ciò che è avvenuto è un fatto grave: nessuno può occupare un’area privata senza autorizzazione e il Comune non può pensare di cavarsela sborsando qualche euro per risolvere la questione”. Per il consigliere, inoltre, “occorre approfondire chi sia stato a non fermare i lavori visti i dubbi sull’intervento”, sostenendo, infine, che “troppo spesso, ormai, il Comune di Modena viene condannato dai tribunali: evidentemente c’è qualcosa che non va negli uffici”.
Per il Pd, Fabio Poggi, “se la procedura sia corretta o sbagliata è competenza dei dirigenti, di cui personalmente mi fido. Per cui, l’unica cosa che possiamo fare è prendere atto del loro operato”.
Alberto Bignardi ha definito il Comune un “organo complesso, chiamato a dare spesso risposte complesse su più fronti: pertanto non si può andare addosso agli uffici e ai tecnici”. Il consigliere ha quindi sottolineato che “la commissione è stata parte di un percorso politico e democratico e adesso la delibera arriva qui, in Consiglio, in cui siamo noi a decidere come muoverci”.
Gianluca Fanti ha parlato di “delibera pienamente legittima, che fa leva sulla legge relativa all’esproprio di pubblica utilità”. Il consigliere si è quindi soffermato sull’importanza dell’infrastruttura che “consente a un intero quartiere di accedere a livello ciclabile e carrabile alla parte sud della città e al Polo Leonardo.
Un’opera – ha concluso Fanti – accolta positivamente dai cittadini”. Per
Diego Lenzini “il centrodestra attacca frontalmente le strutture del Comune, peraltro da sempre particolarmente attente a queste tematiche, ma non fa intendere la propria posizione politica: vogliamo o no procedere con l’esproprio? Questo chiede la delibera e non valutazioni tecniche”. Il capogruppo ha poi puntualizzato che “se l’indennizzo riconosciuto è basso occorre che sia il Governo a intervenire, modificando le norme che ne determinano il valore”.Per il consigliere Capogruppo del M5S
Giovanni Silingardi (M5s) “il 42 bis è lo strumento che qualunque amministrazione, di qualunque colore politico, utilizzerebbe per un caso del genere, in quanto di mezzo c’è un’opera, come la ciclabile, che ha un interesse pubblico. Ci sono alternative? Per me no”. Il consigliere ha quindi definito il procedimento “assolutamente legittimo e inevitabile, anche per il percorso svolto”.“È stato fatto un errore tecnico non facile da evitare – ha sottolineato
Martino Abrate (Avs) – ma l’articolo 42 bis nasce per sanare proprio questa tipologia di errori della Pubblica amministrazione”. Per il consigliere, quindi, “non è giusto e possibile spostare l’opera né rispondere a una richiesta risarcitoria speculativa”.Dopo essersi soffermato sul termine dei tre giorni previsti per le osservazioni (“non so se siano legalmente possibili: io mi sarei lamentato”),
Paolo Ballestrazzi (Pri-Azione) ha affermato che “non si può sempre contestare, a ogni trattazione di delibera, che l’Amministrazione è venuta meno a qualcosa, perché questa Amministrazione è molto diversa da quella precedente.