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'La fine del Pd è sia con sia senza Elly Schlein'. E' lapidario Matteo Renzi, leader di Italia Viva ed esponente del Terzo Polo, che torna a 'silurare' i dem anche questa mattina ospite de 'L'aria che tira' su La7. Già nei giorni scorsi, Renzi aveva avuto modo di dire: 'Se Elly Schlein diventa segretario del Pd, mezzo partito viene da noi'. E oggi rincara la dose. 'Forse sono stato prudente', sogghigna. Poi aggiunge: 'Io credo che la fine del Pd sia sia con Elly che senza Elly'. Schlein, rimarca ancora Renzi, 'non è iscritta al Pd. E' una ragazza molto brava. Quando l'abbiamo messa in lista per il Parlamento europeo nel 2014 si è conquistata un sacco di voti. E ha preso tantissimi voti anche al Consiglio regionale nel 2020. Quindi massimo rispetto. Ma non condivido praticamente niente delle sue idee'.
A mo' di esempio, Renzi punge ancora. 'Seguendo i poster del Pd, direi: 'Scegli'. Scegli se vuoi stare col Jobs act o col Reddito di cittadinanza. Il problema del Pd è che non ha mai scelto. Ma non può stare sempre nel mezzo'. Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna in uscita dopo l'elezione in Parlamento alle politiche del 25 settembre scorso, è uno dei nomi considerato in prima fila per candidarsi alla guida del Pd al prossimo congresso. Una corsa che la vedrebbe in competizione col 'suo' stesso governatore regionale, Stefano Bonaccini, a sua volta tra i più accreditati come successore di Enrico Letta. Anche se oggi, proprio da Bologna, è arrivata la proposta (o suggestione) di un ticket Bonaccini-Schlein da parte del deputato Pd Andrea De Maria.
'E' un mio auspicio personale', spiega Andrea De Maria, deputato Pd, fin dalle prime ore schierato con Bonaccini candidato Segretario.
'Elly Schlein sarebbe perfetta per un ticket. Come si è già fatto in Regione Emilia-Romagna. Con il Pd reduce dalla sconfitta e in equilibrio sempre piu' precario, le forzature da una parte e dall'altra rischiano di essere letali. Stefano Bonaccini attrae l'area dei riformisti, a cominciare dagli ex renziani. La sinistra vede in Elly Schlein l'anti-Meloni. Ma gli uni e gli altri temono che in caso di vittoria dell'avversario, non ci siano piu' le condizioni per restare nel partito. Troppo di destra quello di Bonaccini, per la sinistra. Troppo di sinistra quello di Schlein, per i riformisti. Sono i famosi 'veti incrociati', specialita' del Pd, che di solito li risolve con l'antico metodo del compromesso.
Nella foto, Renzi il giorno del passaggio della campanella del presidente del Consiglio con Enrico Letta
Redazione Pressa
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