La consulenza di Donini è prestata attraverso una società di servizi di cui l'ex assessore detiene il 51% e della quale è amministratore unico, la Global Vision. A quanto pare - come dichiarato a Repubblica - Donini prima di accettare l'incarico avrebbe avuto il via libera dagli uffici competenti dell'assemblea legislativa.
Eppure, al di là degli aspetti formali, un problema di opportunità esiste. Abbiamo chiesto un parere a riguardo allo stesso presidente della Commissione sanità regionale, Giancarlo Muzzarelli, che ha preferito non commentare sottolineando che 'dovesse esserci qualche problema dovrebbe dirlo la giunta regionale'. Peraltro proprio ieri si è tenuto un acceso incontro del gruppo di maggioranza in Regione con l'assessore Fabi sui presidi ospedalieri e servizi sanitari sul territorio.
Ma la bordata a Raffaele Donini arriva direttamente da Libera.
'Non sempre è una questione di illegalità, illeciti, disonestà.
È un settore, infatti, 'particolarmente delicato, in cui i casi di conflitti di interesse, corruzione, di malagestione che ricade sulle spalle dei contribuenti e su tutta la cittadinanza, sono frequenti. Un settore cruciale, fatto di accordi, interessi incrociati, tantissimi soldi che, se gestiti male, vanno a indebolire la democrazia stessa, il concetto di cura alla base del nostro vivere. Lo abbiamo ripetuto tante volte e ci lavoriamo da tempo come associazione'. 'Crediamo - concludono i referenti dell'associazione di don Ciotti - che chi ci rappresenta dovrebbe andare oltre alla formalità e mirare a un concetto di politica della cura, una politica etica che sappia riconoscere dove fermarsi per amministrare e rappresentare al meglio l'istituzione che rappresenta'.