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Consiglio comunale litigioso: i richiami, inascoltati, del Presidente

Consiglio comunale litigioso: i richiami, inascoltati, del Presidente

Con una lettera del 10 giugno Antonio Carpentieri aveva richiamato i consiglieri ad un comportamento più decoroso anche verbalmente nel civico consesso alla luce del susseguirsi di accesi scontri verbali tra i consiglieri, irrispettosi anche del ruolo del Presidente. La tregua è durata poco e la frase del consigliere Di Padova ha riacceso la questione: 'La lettera la avete dimenticata o la avete usata per pareggiare il tavolo?'


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Doveva segnare una tregua, ha invece anticipato una nuova tempesta. La lettera inviata lo scorso 10 giugno dal Presidente del Consiglio Comunale di Modena, Antonio Carpentieri, per richiamare i consiglieri al rispetto reciproco e al decoro istituzionale, non ha prodotto gli effetti sperati. Lo ha ammesso lui stesso, con amarezza, durante l’ultima seduta del 3 luglio: 'Evidentemente, le parole contenute in quella lettera sono rimaste lettera morta', ha affermato, dopo che la discussione è nuovamente degenerata in un clima di forte tensione e scontro verbale.A riaccendere la miccia è stata una frase pronunciata dalla consigliera comunale del Partito Democratico, Federica Di Padova, che, rivolgendosi ai banchi dell’opposizione, in particolare al gruppo di Fratelli d’Italia, ha dichiarato: 'Tornate nelle fogne'. Una frase pesante, storicamente connotata e carica di implicazioni ideologiche, che ha provocato una dura reazione da parte dei consiglieri di opposizione e causato l’interruzione momentanea dei lavori consiliari.
Il gruppo di Fratelli d’Italia ha parlato di frase “inaccettabile e gravemente offensiva”, chiedendo l’immediata presa di posizione del Presidente del Consiglio e annunciando iniziative formali. Una presa di posizione del presidente del consiglio che è arrivata che ha condannato la frase, anticipata dalle pubbliche scuse delle consigliere comunale che le aveva pronunciate.

Fatto sta che la tensione in aula è tornata alta, e lo sforzo di riportare un clima civile, almeno nel breve periodo, sembra, almeno per ora, fallito.

Il richiamo del Presidente del 10 giugno: “Offese personali, atteggiamenti non appropriati al nostro consesso”


Già nella sua lettera del 10 giugno, Carpentieri aveva descritto con chiarezza la situazione. «I recenti consigli si sono svolti in un clima teso, in cui il dibattito non solo è stato spesso conflittuale, ma si è arrivati anche ad offese personali e ad atteggiamenti non appropriati al nostro consesso», aveva scritto, riferendosi alle sedute precedenti, caratterizzate da scontri verbali e interruzioni continue.
La lettera, inviata a tutti i consiglieri comunali, rappresentava un tentativo formale di riportare ordine e rispetto all’interno dell’aula. In un passaggio particolarmente significativo, Carpentieri sottolineava: 'I recenti consigli hanno offerto uno spettacolo poco edificante dell’istituzione in cui siamo stati eletti e credo che quanto accaduto non sia stato rispettoso nemmeno dei cittadini che rappresentiamo'.
Un’esortazione chiara a recuperare il senso delle istituzioni e a non dimenticare la funzione pubblica del ruolo ricoperto, oltre a quello esercitato dal presidente del Consiglio stesso, più volte superato nelle sue funzioni dalla veemenza dei botta e risposta tra le parti politiche:
'Ogni consigliere è tenuto ad adottare un comportamento che consenta a tutti di esprimersi liberamente, senza interruzioni, commenti o sovrapposizioni, nel rispetto delle idee e delle opinioni altrui' - scrisse Carpentieri nella lettera richiamata in aula giovedì scorso, con alcune frasi di commento più che emblematiche rivolte ai consiglieri: 'Evidentemente non è stata letta o qualcuno l'ha usata sotto il piede del tavolo per raddrizzarlo'.
Infine, l’appello alla responsabilità collettiva, oggi più che mai disatteso: 'Confido nell’impegno di ciascuno a riportare un clima sereno, che non solo non pregiudichi le diversità delle rispettive posizioni, ma le valorizzi'.Il caso, clamoroso, scoppiato il 3 luglio con le frase 'Tornate nelle fogne', pronunciata dal Consigliere Comunale PD Di Padova, dimostra come le tensioni in aula stiano aumentando. Non si escludono conseguenze: mozioni di censura, interrogazioni consiliari e richieste formali di sanzioni disciplinari. Posto che da parte dei gruppi o dai singoli consiglieri direttamente oggetto della frase potrebbero essere scelte anche altre vie legali. Nel frattempo, resta la domanda, posta, seppur implicitamente, nella lettera del Presidente, su quale immagine della politica e delle istituzioni si stia offrendo ai cittadini.
 

Gi.Ga.
 

Nella foto il Presidente del Consiglio Antonio Carpentieri nel corso di un evento pubblico organizzato da
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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