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'Ho deciso di scrivere questa lettera per fare pubblica la mia scelta di appoggiare Stefano Bonaccini come candidato alla presidenza della Regione. Voglio anche chiarire che non ho nessuna intenzione di lasciare il mio lavoro per dedicarmi alla politica'. Così in una lunga lettera Julio Velasco si lancia in un inaspettato endorsement per Bonaccini.
'Questa regione ha fatto passi da gigante dal dopoguerra a oggi, diventando una delle zone più ricche d’Europa sia economicamente sia culturalmente. Certamente i problemi non mancano. Alcuni sicuramente sono conseguenza degli errori delle classi dirigenti, ma altri sono globali e fanno parte di un cambiamento troppo veloce, molte volte ingiusto e perfino feroce. Come sempre, c’è l’avidità dei pochi a danno dei molti. E ci sono nuovi problemi che richiedono idee originali, concrete, coraggiose, creative e poco rigide.
Fare propaganda sfruttando ogni tipo di problema può funzionare nel breve termine, soprattutto in campagna elettorale, ma creerà solo dei problemi quando si tratti poi di governare. Anche se incolpare sempre gli altri sembra funzionare, io continuo ad avere fiducia nel fatto che le persone sappiano valutare - continua Velasco -. Per questo motivo, in quest’occasione, voglio rendere pubblica la mia decisione di votare per Stefano Bonaccini come nuovo Presidente della Regione Emilia Romagna. Sento il dovere di farlo e se questa mia presa di posizione significherà convincere anche uno solo degli indecisi a seguirmi in questa scelta, mi sentirò soddisfatto'.
'E’ vero che nella sinistra ci sono esponenti e simpatizzanti pronti a giudicare con aria di superiorità morale e questo spesso dà molto fastidio a chi la pensa diversamente. Ma è altrettanto vero che Bonaccini non è uno di loro.
Lui è un uomo del popolo. Non solo perché proviene da una famiglia di lavoratori, ma perché si occupa delle persone, le ascolta, si mette nei loro panni. Pensa a soluzioni concrete, senza arroganza, ma con sicurezza in se stesso e nei suoi collaboratori - chiude Velasco -. L’essere umano non è naturalmente buono. Lotta per esserlo. Prova a controllare gli impulsi di dominio, di sopraffazione e di egoismo. A volte ci riesce e altre volte no. Ma è imprescindibile stimolare i nostri giovani a provarci sempre. Ridurre questi sforzi in buonismo, come se fosse un difetto, è ben più grave che qualche giudizio moralista. La destra sottolinea solo quello che non va, incolpa i propri avversari di qualsiasi cosa pur di cavalcare il giusto scontento di molti cittadini, con l’atteggiamento di chi non sbaglia mai. Diffido sempre di chi pensa di non sbagliare mai. Le grandi tragedie della storia si sono consumate per mano di chi non aveva dubbi ma solo certezze, sia a sinistra che a destra, nel liberalismo economico e perfino nelle religioni'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>