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Gentile direttore Leonelli,
in tempi passati durante la mia attività di consigliere abbiamo avuto qualche occasione di corrispondenza, mi auguro che anche questa volta la mia lettera trovi suo riscontro.
Le scrivo per rispondere alla lettera del cosiddetto attivista del MoVimento 5 stelle Vittorio Cajò (qui la lettera).
La chat in questione della quale faccio parte, è una chat creata dal senatore Gabriele Lanzi per organizzare i rappresentanti di lista durante le votazioni poi rimasta attiva per costituire uno strumento di comunicazione e scambio di informazioni con parte del territorio.
Non si tratta, quindi, di una chat utilizzata dal nostro portavoce solo per veicolare messaggi, partecipando lo stesso a tutte le questioni di merito dove sono state anche segnalate situazioni particolari per le quali si è speso in prima persona.
Sono rimasto sconvolto nel leggere la lettera farneticante che le è stata scritta e non posso esimermi da non rispondere.
Il signor Cajò è stato inserito in questa chat dove ci sono regole di buona convivenza, come quella di indicare nome e cognome nelle ID di WhatsApp, utilizzare una foto riconoscibile, evitare l’invio di gif, foto personali, barzellette, video o commenti fuori tema, ricette mediche o consigli scientifici, ma anche evitare polemiche litigi o lunghe discussioni. Insomma delle regole che consentano il confronto con rispetto e inutili digressioni.
Queste regole, accettate da tutti i componenti del gruppo, sono state reiteratamente e costantemente violate dal signor Cajò tramite l’invio di migliaia di messaggi che hanno letteralmente intasato la chat impedendo di fatto qualunque altra discussione.
I continui inviti al signor Cajò ad attenersi alle regole del gruppo sono stati sempre ignorati.
In tema di Covid, in particolare, il signor Cajò costantemente e reiteratamente scriveva ogni giorno decine di messaggi, pertanto è stata creata una chat apposita per dare lo spazio che meritava e lasciando più libera la chat per confrontarsi su temi politici.
Ma neanche questo ha ridotto il numero dei messaggi off topic del signor Cajò nella chat politica.
Più volte gli è stato ricordato che stava violando le regole, non solo dal senatore Lanzi ma anche da diversi altri componenti della chat. Io stesso ho aperto una discussione con lui proseguita poi privatamente proprio per l'atteggiamento ossessionante dello stesso Cajò.
Gli è stato più volte chiesto di non proseguire con i commenti e con l'invio di link a tema Covid ricordandogli che altrimenti sarebbe stato sospeso. Ma anche in questo caso senza successo. Fino alla decisione, drastica, sofferta, ma inevitabile di sospenderlo dal gruppo.
Ci sono tanti modi per dimostrare il proprio dissenso, io ne so qualcosa, ho fatto diverse battaglie come attivista e come consigliere comunale, ma l'ho sempre fatto rispettando le regole e il prossimo, altrimenti le mie non sarebbero state proteste o proposte, ma imposizioni.
La ringrazio per l'attenzione.
Massimo Bonora - Soliera (Mo)
Redazione Pressa
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