Donne uccise: le reazioni, dal cordoglio agli attacchi al patriarcato
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Donne uccise: le reazioni, dal cordoglio agli attacchi al patriarcato

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Le tragedie di Modena, Sassuolo e Montese animano il dibattitto politico e sociale


Donne uccise: le reazioni, dal cordoglio agli attacchi al patriarcato
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Da un lato chi certifica che si tratta di un femminicidio, l'ennesimo, e allarga il campo; dall'altro chi accosta la strage alla follia e al delirio, che di nuovo si trasforma in delitto. Dalla politica piovono commenti molto diversi tra loro sugli omicidi di via Manin a Sassuolo ieri, dove Elisa Mulas, Simonetta Fontana e i piccoli Ismaele e Sami sono stati uccisi per mano del papà Nabil Dhari, ex compagno di Elisa, che poi si è tolto la vita. Si è salvata solo la figlia più grande, perché era a scuola. La tragedia familiare ha fatto seguito a quella consumata martedì a Modena, dove un figlio 48enne ha ucciso la madre 71enne, e di oggi a Montese, dove un anziano ha ucciso la moglie e poi ha tentato di suicidarsi.

Elisabetta Gualmini, europarlamentare Pd già vicepresidente della Regione, parla di 'violenza orrenda e obbrobriosa' a Sassuolo: 'Non si può morire così, ammazzati dal delirio di possesso di una persona cara. Una tragedia immane'.

Roberta Mori, consigliera regionale Pd e coordinatrice nazionale delle commissioni Pari opportunità di Regioni e Province autonome, parla della tragedia di Sassuolo nell'illustrare la risoluzione confezionata dal Pd per impegnare giunta e Assemblea legislativa a promuovere iniziative di sostegno delle donne turche, dopo il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul. 'In questa giornata in cui affrontiamo la fragilità della lotta globale alla violenza sulle donne- evidenzia la dem reggiana- il mio e nostro pensiero va a Elisa Mulas, a sua madre e ai suoi bambini innocenti, vittime della strage familiare avvenuta ieri a Sassuolo. Una tragedia che si configura come femminicidio.

C'è una violenza radicata e diffusa che richiede l'impegno costante e sistemico della politica e della comunità tutta. Il nostro pensiero va anche alla donna uccisa stamattina dal marito a Montese, nel modenese'.

Su toni diversi il senatore Enrico Aimi, coordinatore regionale di Forza Italia Emilia-Romagna, che commenta: 'Una disperazione che si è fatta follia, non ci sono altre parole per definire l'orrore avvenuto a Sassuolo. Non c'entrano né la cultura patriarcale, come hanno sostenuto alcune donne del Pd, né la religione islamica: né l'una né l'altra contemplano nell'epilogo il suicidio. Qui siamo di fronte a qualcosa di diverso, che ha più a che fare con la psichiatria che con retaggi culturali o religiosi. Sostenere il contrario, per ragioni ideologiche, non rende un buon servizio alla verità'.

Benedetta Fiorini, deputata emiliana della Lega, esprime intanto 'vicinanza alla bambina sopravvissuta a tutti i familiari e parenti delle vittime. Purtroppo- evidenzia Fiorini- siamo davanti ad un allarme sociale. Un fenomeno che sta dilagando sempre più. Nella nostra provincia siamo purtroppo al terzo delitto in tre giorni. Fatti di una violenza inaudita, femminicidi che riportano alla luce tutte le fragilità della nostra società. Come Lega ci siamo sempre attivati per creare maggiori tutele verso le categorie più deboli e più a rischio, ne è un esempio la legge Codice rosso. Oggi più che mai, vanno anche educate le nuove generazioni al rispetto della donne e dei soggetti fragili'.

Nel frattempo, secondo il segretario provinciale del Pd di Modena, Davide Fava, 'davanti a tragedie così orribili non si può fare altro che esprimere il più profondo cordoglio a chi rimane su questa terra e in queste disgrazie perde l'affetto di persone care. A Sassuolo un padre ha ucciso l'ex compagna, i loro due figli e la suocera. Dietro a questo atto folle e sconsiderato purtroppo si percepisce l'ennesimo reiterarsi di una mentalità che considera mogli e figli come oggetti e non come persone, ma più in generale è lo specchio di un profondo disagio nella società, sempre più composta da individui soli.'.

Tornando in Regione, Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell'Assemblea legislativa, dice che 'bisogna responsabilizzare gli autori della violenza: è urgente iniziare a lavorare sugli uomini maltrattanti fin dall'inizio del percorso, ovvero dal momento in cui la donna ne chiede l'allontanamento'.

La collega Francesca Maletti, dem modenese, aggiunge: 'Quello che è successo a Modena, a Sassuolo e oggi a Montese ha un solo nome: femminicidio. Non ci sono giustificazioni per tali atti di violenza e, a pochi giorni dalla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, non può che indurci a profonde riflessioni su quanto è stato fatto, ma soprattutto su quanto ancora c'è da fare'. Per Silvia Piccinini, consigliera M5s in Regione, 'la violenza di genere è un problema strutturale che ha le sue radici in un sistema discriminatorio e patriarcale e pertanto, i numeri lo dimostrano, non può essere risolto unicamente attraverso misure repressive'.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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