Dopo lo scandalo Amo scoppia il caso partecipate in Emilia Romagna: 'Basta, serve trasparenza'
'Regione Emilia-Romagna finisce ancora sotto la lente della Corte dei Conti stavolta per le gravi carenze nel sistema dei controlli interni e delle partecipate'
'La Sezione prende atto del fatto che la Regione non ha potenziato controlli, ispezioni o indagini rivolte ad accertare la presenza di determinate situazioni di irregolarità amministrativa e contabile nell’ambito degli uffici e servizi, in particolare nell’attuazione di programmi e progetti o nello svolgimento degli appalti, invitando l’Ente a monitorare con adeguate modalità tale plesso di attività anche in riferimento ai programmi o progetti afferenti all’alluvione – prosegue Vignali riportando testualmente quanto scritto nella Deliberazione n. 90/2025/FRG della Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia-Romagna della Corte dei conti –. È bene sottolineare come la Corte, già nel 2023, aveva chiesto delle prescrizioni specifiche che sono state disattese. Come mai? Tra l’altro chiedeva il riordino della normativa regionale in quanto eterogenea e risalente al 2017. Oggi i magistrati contabili chiedono più rigore nel monitoraggio dei progetti, in particolare per quelli legati agli eventi alluvionali ed ai maxi fondi che questa emergenza ha portato. Su questi temi proprio come Forza Italia avevamo già sollevato in sede di Bilancio diverse perplessità. Inoltre, la Corte non ha mancato di sollecitare un controllo più incisivo anche sulle società partecipate: la Sezione raccomanda di strutturare il controllo in modo che adempia pienamente alle funzioni ad esso intestate dalla legge, attraverso un idoneo sistema informativo finalizzato a rilevare in modo tempestivo i flussi e i rapporti finanziari con le società e in particolare la situazione contabile, gestionale e organizzativa delle stesse, nonché i contratti di servizio, la qualità dei servizi erogati, il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica'.
'Su questo aspetto, dopo il caso AMO di Modena, dove è emerso un ammanco di oltre mezzo milione di euro è urgente avviare una grande operazione di verità e trasparenza – ha concluso il Consigliere regionale – I controlli interni non sono orpelli, ma l’attività basilare per la verifica puntuale delle spese e dei risultati che consente di ridurre falle, sprechi ed inefficienze. Chiederò con una interrogazione puntale alla Giunta regionale di chiarire perché non ha fatto quanto richiesto dai magistrati contabili e di riferire in modo dettagliato, puntuale e trasparente sull’efficacia dei propri controlli interni e sulle partecipate appunto contestata dalla Corte dei conti'.
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