Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Il Comitato Modena Salute e Ambiente, uno dei protagonisti della opposizione al raddoppio dell’inceneritore, ha realizzato per la Pressa un dossier dettagliato che fotografa attraverso le cifre diffuse dal gestore stesso (Hera) la situazione dell’impianto modenese che brucia ogni anno oltre 200mila tonnellate di rifiuti. Un quadro che contribuisce al dibattito sul tema-rifiuti, sulle sue ricadute ambientali ed economiche, e che racconta di come Modena sia diventata negli anni uno dei poli dell’incenerimento in Italia.
Pubblicheremo il dossier in più puntate, il mercoledì e il venerdì. Siamo giunti oggi alla diciottesima puntata.
Si tratta, come già detto, un resoconto effettuato da una delle parti in causa (anche se i dati sono diffusi direttamente da Hera e quindi non smentibili), ovviamente qualora Hera o altri soggetti interessati volessero replicare, La Pressa ospiterà ogni intervento.
PER ORA HERA NON HA VOLUTO COMMENTARE
Governo Renzi: Verrebbe da dire: che c’azzecca? E invece in due situazioni c’entra anche lui, del resto dopo l’intervento del Ministro Bersani poteva non esserci… e arriva a dare il via libera definitivo all’uso degli inceneritori.
Breve riassunto
2013 14 agosto - Prima di tale data l’inceneritore di Modena poteva bruciare solo quantità e tipologie di rifiuti stabilite dalla Provincia in modo preciso nella AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Poi, come già detto, in questa data l’ AIA viene modificata per concedere la categoria energetica R1.
Questo atto, apparentemente solo tecnico, ha un enorme valore operativo perché, semplificando molto, l’inceneritore viene parificato a una centrale di produzione energetica. Questo permette al Gestore, una volta soddisfatti i bisogni locali, di procurarsi il “combustibile” mancante a saturare l’impianto dove preferisce senza altre autorizzazioni, salvo rispettare il limite di 240.000 t/a e la tipologia “tecnica” dei rifiuti.
Quasi contemporaneamente la stessa categoria R1 viene concessa a quasi tutti gli altri inceneritori del gruppo Hera dalle rispettive province. Questo provocò una serie di polemiche in Giunta Regionale, perché di fatto la politica viene esautorata dalla gestione degli inceneritori. Si badi gestione, non dei rifiuti, ma degli inceneritori, attivando di fatto per i Gestori dei medesimi la possibilità di un effetto sostituzione automatico e in autonomia del “combustibile” qualora la crisi economica o la raccolta differenziata facciano diminuire quello previsto in origine.
2013 6 settembre Su questo episodio ci sarà, da parte dell’allora Presidente della Regione Vasco Errani il “dimissionamento” dell’Assessore Regionale all’Ambiente Sabrina Freda: (dal Carlino Bologna 06-09-2013)
…“Il progetto di ampliamento del termovalorizzatore modenese sarebbe dunque l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso nei rapporti tra Errani e Freda. In viale Aldo Moro si spiega infatti che al presidente non sarebbe affatto piaciuta la lettera con cui l’assessore all’Ambiente ha contestato la determina della Provincia di Modena che autorizza l’ampliamento dell’impianto. Per quella missiva, tra l’altro, contro Freda si è scagliato nei giorni scorsi anche lo stesso presidente della Provincia, Emilio Sabattini'.
Andiamo oltre
Nota del Comitato MSA: In una logica industriale e visti gli investimenti in essere la concessione della categoria R1 potrebbe non garantire la necessaria pluriennale stabilità di regole atte a remunerare l’investimento. Questo perché la concessione viene da un Ente elettivo, la Provincia oppure la Regione. Quindi in caso di nuove maggioranze politiche elette, i nuovi amministratori potrebbero cambiare i termini di queste concessioni.
Circa un anno dopo arriva il decreto “Sblocca Italia” poi convertito in legge dello Stato, che mette i Gestori degli impianti di incenerimento al riparo dagli eventuali mutevoli cambiamenti di opinioni della Politica.
2014 12 settembre Il governo Renzi emana il decreto 133/2014 noto come “Sblocca Italia”. Qui il testo del Decreto Sblocca Italia Entra subito in vigore. E’ un testo molto articolato, a noi interessa l’articolo 35, qui sotto il decreto:
Art. 35
(Misure urgenti per l'individuazione e la realizzazione di impianti di recupero di energia, dai rifiuti urbani e speciali, costituenti infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale)
- Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, individua, con proprio decreto, gli impianti di recupero di energia e di smaltimento dei rifiuti urbani e speciali, esistenti o da realizzare per attuare un sistema integrato e moderno di gestione di tali rifiuti atto a conseguire la sicurezza nazionale nell'autosufficienza e superare le procedure di infrazione per mancata attuazione delle norme europee di settore. Tali impianti, individuati con finalita' di progressivo riequilibrio socio economico fra le aree del territorio nazionale concorrono allo sviluppo della raccolta differenziata e al riciclaggio mentre deprimono il fabbisogno di discariche. Tali impianti di termotrattamento costituiscono infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale ai fini della tutela della salute e dell'ambiente.
- Tutti gli impianti, sia esistenti che da realizzare, devono essere autorizzati a saturazione del carico termico, come previsto dall'articolo 15 del decreto legislativo 4 marzo 2014, n.46. Entro 60 giorni dalla entrata in vigore del presente decreto, per gli impianti esistenti, le Autorita' competenti provvedono ad adeguare le autorizzazioni integrate ambientali.
- Tutti gli impianti di nuova realizzazione dovranno essere realizzati conformemente alla classificazione di impianti di recupero energetico di cui al punto R1 (nota 4), allegato C, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152.
- Entro 60 giorni dalla entrata in vigore del presente decreto, per gli impianti esistenti, le Autorita' competenti provvedono a verificare la sussistenza dei requisiti per la loro qualifica di impianti di recupero energetico R1, revisionando in tal senso e nello stesso termine, quando ne ricorrono le condizioni, le autorizzazioni integrate ambientali.
- Ai sensi del decreto legislativo n.152 del 2006 e successive modificazioni non sussistendo vincoli di bacino per gli impianti di recupero, negli stessi deve essere data priorita' al trattamento dei rifiuti urbani prodotti nel territorio nazionale e a saturazione del carico termico, devono essere trattati rifiuti speciali non pericolosi o pericolosi a solo rischio sanitario, adeguando coerentemente le autorizzazioni integrate ambientali alle presenti disposizioni nei termini sopra stabiliti.
- I termini previsti per l'espletamento delle procedure di espropriazione per pubblica utilita', di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale degli impianti di cui al comma 1, sono ridotti alla meta'. Se tali procedimenti sono in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, sono ridotti della meta' i termini residui.
- In caso di mancato rispetto dei termini di cui ai commi 2, 4, 5 e 6 si applica il potere sostitutivo previsto dall'articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131.
Ovviamente riguarda tutti gli oltre 50 inceneritori italiani, e consigliamo come sempre di leggerlo tutto. Nella frase :” Tali impianti di termotrattamento costituiscono infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale ai fini della tutela della salute e dell'ambiente “ , ci sfugge proprio l’abbinamento Inceneritori e tutela della salute…, vedi conclusioni di MONITER. Al punto 4 appare provvidenziale la appena conseguita classificazione R1. Di interesse il paragrafo 5 che sostanzialmente dice, una volta bruciati i rifiuti urbani si posso trattare anche gli altri, fino a saturazione del carico termico. Ovvero a discrezione del Gestore, praticamente al massimo e in arrivo da ovunque.
2014 11 novembre Viene pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la legge 164 /2014, paraticamente il decreto “Sblocca Italia” viene convertito in legge dello stato. Il testo della legge integrale è qui :Legge_Sblocca_Italia. L’articolo che interessa è sempre il 35 e tra gli altri il paragrafo 6 conferma la possibiltà per il Gestore di procurarsi altri rifiuti, una volta bruciati i propri.
“Art. 35
Misure urgenti per la realizzazione su scala nazionale di un sistema adeguato e integrato di gestione dei rifiuti urbani e per conseguire gli obiettivi di raccolta differenziata e di riciclaggio. Misure urgenti per la gestione e per la tracciabilita' dei rifiuti nonche' per il recupero dei beni in polietilene.
- Ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, non sussistendo vincoli di bacino al trattamento dei rifiuti urbani in impianti di recupero energetico, nei suddetti impianti deve comunque essere assicurata priorita' di accesso ai rifiuti urbani prodotti nel territorio regionale fino al soddisfacimento del relativo fabbisogno e, solo per la disponibilita' residua autorizzata, al trattamento di rifiuti urbani prodotti in altre regioni. Sono altresi' ammessi, in via complementare, rifiuti speciali pericolosi a solo rischio infettivo nel pieno rispetto del principio di prossimita' sancito dall'articolo 182-bis, comma 1, lettera b), del citato decreto legislativo n. 152 del 2006 e delle norme generali che disciplinano la materia, a condizione che l'impianto sia dotato di sistema di caricamento dedicato a bocca di forno che escluda anche ogni contatto tra il personale addetto e il rifiuto; a tale fine le autorizzazioni integrate ambientali sono adeguate ai sensi del presente comma.”
Nota del Comitato MSA : con una battuta potremmo dire che, per quanto ci riguarda, più che uno “Sblocca Italia” si tratta di uno “Sblocca Inceneritori”.
Nel momento in cui diventa Legge dello Stato, in caso di conflitto, ha la priorità su eventuali regolamenti locali. Pertanto ora il Gestore ha la stabilità normativa necessaria alla conduzione dell’impianto. al riparo da eventuali ribaltoni politici locali. Tra i due eventi, la R1 e lo Sblocca Italia si colloca questa “querelle” :
2014 24 aprile Il governo Renzi sta tentando di mettere un tetto agli stipendi dei manager nelle aziende partecipate in merito il Presidente di Hera Tommasi di Vignano afferma che 'non sente il bisogno di abbassarselo ancora'.
2014 29 aprile Com’è andata a finire:
Non entriamo nel merito della questione, ma notiamo due cose:
Uno: la “sconfitta” del governo centrale. Due: questa “sconfitta” è determinata dal Consiglio di Amministrazione, che asseconda la richiesta del Presidente.