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Una premessa. Elly Schlein ci sa fare nel relazionarsi con la base del partito. Mentre visita gli stand a Modena, è sobria, senza eccessi, e naturale. Capace di un sorriso per tutti, non forzato e sincero, almeno apparentemente. Espansiva ma senza esagerare, è capace di guardare negli occhi e dedicare attenzione ferma a chi in quel momento le parla. Ma è chiaro che non scalda i cuori. Strette di mano, pochi selfie, anche perché i volontari e chi si avvicina a lei per una stretta di mano ha mediamente il doppio dei suoi anni. Ma oggi è lei il segretario, anche nella terra di quel Stefano Bonaccini che alla festa dell'unità, la base PD avrebbe voluto fosse segretario, numero uno, non presidente, numero 2.
E allora è nella consapevolezza di un partito che ancora si lecca ferite degli errori che hanno contornato quantomeno gli ultimi 5 anni e che come segretario ha Elly, Schlein, che ha lei si aggrappa. Anche solo per provare a recuperare almeno un barlume di motivazione, che possa giustificare un voto alle elezioni, o addirittura la tessera. Basta poco, anche solo una proposta, come quella del salario minimo, per riscaldare la voglia di tessera, come ci mostra e ci spiega un militante pentito e poi ritornato. E dagli stand a Schlein ci si aggrappa per riportare in alto un PD che è caduto in basso.
Capace di dividersi anche al proprio interno. Anche a livello provinciale come mai era successo, Quest'anno, per la prima volta, allakermesse PD hanno detto no i circoli della bassa che gestivano i ristoranti. Che erano arrivati perfino a mandare giù il boccone amaro della chiusura del punto nascita ma non sono riusciti a digerire la scelta del loro segretario provinciale di votare, in quelità di sindaco di Soliera, quel nuovo CDA Aimag con l'ingresso di Hera osteggiato dai sindaci dell'area nord. Ed è lì, su quei punti, così vicini, ma così lontani dalla logica nazionale della Schlein, che si consuma forse la lacerazione maggiore, quasi fosse per molti l'ultima occasione, l'ultima speranza per non vedere ridurre ai minimi termini quel partito, fino a provocarne la sconfitta elettorale. Spettro di cui parla dal palco, quasi a volerla esorcizzare, il segretario Solomita. Spettro da allontanare - dice - soltanto con l'unità e l'allargamento del campo del centro-sinistra.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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