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Giulia Sarti 'nega l'evidenza. Anche lei nel 2013 parlava di hackeraggio politico interno al movimento. La storia rimane scritta sul web'. Così Giovanni Favia replica alla deputata 5 stelle, che oggi ha bollato come 'ricostruzioni prive di senso' le dichiarazioni dell'ex M5s al Corriere della Sera sulla diffusione delle immagini private di Sarti avvenuta in questi giorni. 'Non si tratta di 'revenge porn' - assicura Favia, parlando alla Dire - è un hackeraggio politico, non un furto di dati personali per questioni sentimentali'.
L'ex grillino ripercorre quanto avvenne nel 2013, con la guerra interna al movimento (soprattutto in Emilia-Romagna), le espulsioni eccellenti e le mail hackerate. 'C'era tutta una corrente 'ortodossa', legata ai vertici del movimento - ricorda Favia - avevano preso di mira me e tutte le persone vicino a me. Tra Giulia e Massimo Bugani c'era grande attrito'.
E aggiunge: 'Anche lei all'epoca parlava di hackeraggio politico, come può dire oggi che Bugani le è sempre stato vicino? Non capisco perchè cerca di negare l'evidenza, sono tutte cose rintracciabili in Rete. La storia rimane scritta sul web'. Tra l'altro, rimaraca Favia, 'il fatto che Sarti rompa il suo silenzio, che dura da febbraio, solo per smentire me, significa che è una cosa fatta su raccomandata dei vertici del movimento, come quando difese Casalino. E' stata spinta da loro, che dovranno giudicarla, ad attaccarmi: sta cercando di rimanere aggrappata al movimento in tutti i modi'. Favia rivela di aver sentito Sarti dopo aver letto la smentita. 'Sono molto amareggiato, anche per quello che c'è stato tra noi- chiosa- io l'ho sempre rispettata umanamente. Mi dispiace anche la violenza personale del suo attacco, quando sono anni ormai che sono fuori dalla politica e oggi faccio il ristoratore'.
Redazione Pressa
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