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'C'è un Italia diversa diamole voce': in sala ci sono il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l'ex premier Paolo Gentiloni, intervistati da Myrta Merlino de La7. E stavolta il popolo del Pd (o quello che resta) risponde. Come aveva risposto con Bersani, più che con Bersani. La sala Palaconad è stracolma, in prima fila i dirigenti regionali Pd (dalla Kyenge a Campedelli passando per la Serri), ma l'intero spazio è pieno. Di fianco a loro arriva anche il sindaco. Nessun posto a sedere libero e tante persone in piedi.
'Il congresso del Pd è un processo lungo che si conclude a gennaio - ha detto Gentiloni -. Al momento l'unico candidato in campo è Zingaretti. Il modo migliore per contrapporsi a questo Governo nazionalista e populista è confrontarsi per individare una donna e un uomo che possa guidare la nostra comunità.
Una opposizione seria senza Pd io non sono nemmeno in grado di immaginarla, chi immagina di fare senza prende un rischio e azzardo di cui non voglio avere la responsabilità'.
Entrambi i protagonisti pongono il congresso come passaggio urgente e fondamentale per dare il PD una nuova struttura ed una nuova guida. L'ipotesi, confermata ieri anche da Martina (che questa sera chiuderà la festa dell'Unità di Ponte Alto), è quella di gennaio. 'Bene anche se tardi - afferma Bonacini - io avevo detto che serviva azzerare i quadri dirigenti e ripartire da li dopo le dimissioni di Renzi'. Anche se (ed è opinione condivisa da entrambi), il congresso non è la bacchetta magica. 'E' importante - rincalza Bonacini - ma bisogna mettersi al lavoro da subito per parlare delle gente e alla gente non di noi stessi e di nomi.
La Lega di Salvini - ricorda - era al 4%, un partito praticamente sparito anche negli organi di informazione. Va dato atto a Salvini di avere dato una nuova identità alla Lega, di avere parlato con la gente, ed avere portato, anche se con idee e politiche che non condividiamo assolutamente, un partito a quadruplicare i voti. Il PD ha bisogno di questo'
'E per farlo - ammette Gentiloni - non è sufficiente una cena (il riferimento è a quella di martedì tra lui Martina, Renzi, Calenda e Minniti), ma qualcosa di più. Per rifondare il PD c'è bisogno di un congresso'. Con la 'C' maiuscola (l'ex premier insiste sulla C di 'congresso' e non di 'cena'.
Una cosa è certa e unisce le dichiarazioni dei due ospiti della festa, in risposta ad Orfini: 'Il partito non va cancellato'. 'Cancellare una cosa che già c'è e dal quale si può e si deve ripartire - afferma Bonaccini - non serve a nessuno, anzi può danneggiare. Bisogna ripartire dal messaggio che il PD vuole dare e dall'indirizzo che si vuole dare. Dai temi e dalla proposta politica. Ancora prima dei nomi'. E a proposito di nomi, chiediamo al Presidente della Regione conferma dell'ipotesi di ricandidatura. La risposta, in questa fase, è quella che ci aspettavamo, quella che già nel corso della giornata aveva espresso nella lunga serie di appuntamenti (compreso quello con Pizzarotti a Pama), che avevano caratterizzato la giornata: 'Prima i programmi, ma se c'è bisogno, sono a disposizione'
Ecco uno spezzone video della serata ancora in corso:
Da parte di Bonaccini invece ancora non viene sciolta la riserva sulla sua ricandidatura alla guida della Regione. Mentre Gentiloni si è sottratto prima di salire sul palco al confronto coi giornalisti.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>