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Dopo il via libera in Comissione, anche il Consiglio comunale ha dato l'ok al protocollo d’intesa tra Comune e società Fonderie Cooperative di Modena che dà l’avvio all’iter per la delocalizzazione dello stabilimento industriale situato in via Zarlati 84, in zona Madonnina, entro gennaio 2022.
Il documento era stato aggiunto per scelta unanime dei gruppi consiliari ai lavori dell’ultima seduta del Consiglio prima della pausa festiva. Insieme alla delibera è stato approvato, sempre all’unanimità, un ordine del giorno firmato da tutti i gruppi presenti in Aula e illustrato da Carmelo De Lillo del Pd, che chiede al Comune di continuare a lavorare per “ilmiglioramento della qualità dell'aria in zona Madonnina, per la tutela dell’occupazione, per il mantenimento e lo sviluppo di attività imprenditoriali del territorio, per la riqualificazione di aree strategicamente importanti per la programmazione della crescita urbanistica sostenibile della città”, condividendo i diversi passaggi con Consiglio e cittadini.
“Al momento non è stata ancora individuata nessuna area per il trasferimento dell’attività”, ha affermato Vandelli precisando che l’area per la nuova sede sarà legata alle esigenze in termini infrastrutturali che la società manifesterà presentando il progetto di sviluppo e riorganizzazione produttiva. “Il protocollo d’intesa – ha aggiunto – definisce i tempi e le modalità dei vari passaggi per la delocalizzazione dell’attività, precisando gli impegni della società Fonderie e del Comune”.
Con la mozione, il Consiglio chiede di “proseguire e condividere pubblicamente, fino alla data della dismissione, l'azione di monitoraggio intrapresa per la verifica periodica delle condizioni dell'aria nelle zone residenziali prospicienti il sito produttivo, anche attraverso la permanenza dei tavoli tecnici, lodevolmente attivati da codesta Amministrazione, che hanno permesso la condivisione di dati essenziali e risultati importanti”.
Il documento domanda inoltre di informare periodicamente Consiglio e cittadini, tramite assemblee sul territorio, sullo stato dell’arte dei processi attivati, sia relativamente alla delocalizzazione sia rispetto all’adeguamento degli impianti per mitigare le emissioni odorigene. Attenzione viene posta anche sul fatto di lavorare con la proprietà e gli enti preposti affinché “la produzione sia conservata sul territorio modenese, privilegiando nell'individuazione dell'area, siti già urbanizzati e siti industriali dismessi, continuando a rappresentare opportunità professionale e valore aggiunto” nel mondo della metalmeccanica e affinché siano trovate modalità per implementare eventualmente la produzione “utilizzando mezzi, attrezzature e formazione personale, necessari a garantire processi di lavorazione rispettosi delle più severe norme ambientali”.
L’odg chiede ancora che venga assicurato il rispetto degli impegni assunti e che l’Amministrazione sovrintenda, “dal punto di vista della sicurezza sanitaria ed ambientale, affinché le future operazioni di dismissione, bonifica, demolizione e smaltimento dell’attuale sito, siano svolti in totale sicurezza per i residenti delle aree limitrofe”. Il documento domanda quindi infine al Comune di “continuare l'impegno attivo e propositivo per la soluzione condivisa di questa vicenda, riaffermandosi nel ruolo di supervisore e mediatore fra i vari attori interessati, proprietà enti e lavoratori e di garante nei confronti della salute ed il benessere dei cittadini”.