Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'L'accordo tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle che prevederebbe il ritiro delle denunce presentate anche a seguito delle gravi e diffamatorie affermazioni nei confronti del cosiddetto Partito di Bibbiano nel pieno della vicenda giudiziaria che vede coinvolti i servizi sociali della Val d'Enza non ci lascia indifferenti'
Inizia così la nota con cui il PD di Bibbiano, comune al centro dell'inchiesta Angeli & Demoni, con il suo sindaco nell'elenco delle 24 persone indagate per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio (l'udienza dell'autunno ci dirà se le richieste saranno accolte), interviene nel dibattito aperto sulle alleanze elettorali territoriali tra PD e M5S.
E' ricordo di tutti, e non solo del PD e del PD di Bibbiano in particolare, quello relativo alle dichiarazioni dei leader nazionali di M5S e PD prima e immediatamente dopo la caduta del primo governo Conte con l'uscita di scena della Lega, sull'indisponibilità anzi sull'esclusione di alleanze tra i due partiti.
'Mai col partito di Bibbiano' - gridava di Maio. 'Mi batterò per evitare un accordo con i 5 stelle', faceva eco Zingaretti. La storia li ha smentiti, anzi loro stessi si sono smentiti e oggi, ad un anno di distanza, non solo i due governano insieme il Paese ma i loro discorsi si concentrano sul perché non farlo a livello territoriale, e non per programmi comuni ma perché dichiaratamente contro Salvini ed il centro destra.
Insomma, il PD di Bibbiano, pur nella prospettiva di una intesa elettorale salva governo, fatica ad accettare un colpo di spugna su quanto è stato detto e scritto. Almeno senza che prima ci siamo delle scuse.
'Un tale accordo - si legge nella nota - sembrerebbe non prendere in considerazione un aspetto che riteniamo non possa essere liquidato così banalmente, ossia il dileggio e l'offesa di una comunità, quella di Bibbiano, che è stata pesantemente e ingiustamente ferita per lungo tempo.
Mai vorremmo, infatti, che si giungesse a questo accordo prima che una delle parti in gioco avesse pubblicamente riconosciuto di avere esagerato nell'esprimere alcune affermazioni e dietro presentazione di formali scuse alla nostra comunità ferita'
E su questo punto non è bastato al PD nemmeno il tentativo di riconciliazione sulla questione 'mai con il partito di Bibbiano' usate da Vito Crimi in una intervista al Corriere della sera e nella quale quel 'abbiamo esagerato' lo ha detto
'Quanto affermato non solo non basta ma tralascia la parte più importante, ossia la presa d’atto che non si possa, pur nella legittima e aspra battaglia politica, spandere odio gratuito nei confronti di comunità che neppure si conoscono al solo fine di ottenere qualche punto di consenso.
Si tratta di darsi atto che oltre una certa soglia non si deve mai andare. Si chiama rispetto.
Riteniamo infatti che qualsiasi alleanza, a maggior ragione se considerata strutturale, non possa non basarsi sulla condivisione di questi principi e valori minimi di base'