Come successe alcuni mesi fa alla Polisportiva Madonnina, anche ieri sera al sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli non è bastato essere e sentirsi dichiaratamente in 'casa PD', o meglio in un appuntamento organizzato dal PD con lui protagonista della serata, per sentirsi anche meno esposto alle critiche della platea dei cittadini intervenuti.
Per il PD è bastato infatti aprire e promuovere l'appuntamento al pubblico, alla gente, (e non solo ai propri fedelissimi e agli iscritti PD), per esporsi nuovamente al rischio calcolato (ma evidentemente non ben pesato visto e considerata la breve distanza che divide la sala civica ai campi ancora vergini dove nascerà il contestato comparto urbano da 550 nuovi alloggi), di dare spazio pubblico e voce a chi, proprio approfittando proprio dell'evento organizzato dal PD con l'intento dichiarato di 'ascoltare la città', ha voluto esprimere, da ex elettore PD, o componente di uno dei diversi comitati nati in questi anni, la propria delusione.
Sotto gli occhi di una platea di un centinaio di persone dove nelle ultime file trovavano posto anche alcuni esponenti leghisti, pronti ad assistere a ciò sarebbe successo. E che è successo.
Perché la serata, pensata dal PD come incontro pubblico già in chiave elettorale del e per il sindaco uscente ricandidato alle amministrative di maggio, è di fatto iniziata proprio dalla critica all'amministrazione per il comparto Vaciglio. Che scatena l'applauso di tanti. In risposta al quale a poco o nulla conta il tentativo organizzato di fare quadrato intorno al sindaco da parte di alcuni fedelissimi pronti ad osannarne l'operato. Ci prova anche una delle organizzatrici dell'incontro ('ok le critiche ma ricordiamoci pur sempre che siamo in appuntamento organizzato dal PD, in casa PD), a stemperare i toni e placare il già evidentemente nervosismo del sindaco.
Ma il disappunto, anziché spegnersi, riportando la serata su binari più favorevoli a Muzzarelli (quelli in cui è lui a tenere il boccino in mano e non la platea), aumenta con l'intervento di Maddalena De Montis (già attiva all'interno di diversi comitati ambientali entrata attivamente nella lista civica Modena Volta Pagina). Un lungo elenco, il suo, sulle cose che non vanno e che del sindaco e dell'amministrazione uscente, hanno deluso. Ambiente, urbanistica, mobilità (da una rete di piste ciclabili frammentata e pericolosa alle scelte urbanistiche), i principali temi sui quali da ex elettrice PD si è consumato a suo parere lo strappo dalle politiche dell'amministrazione: 'L'ho votato nel 2014 ma per questo e proprio perché siamo in casa PD, voglio dichiarare a tutti che non lo voterò più' - afferma davanti al sindaco La Demontis. Quasi a volere rispondere indirettamente anche a chi - ha affermato in passato - continua a dire che lei ed altri confluiti in Modena Volta Pagina al ballottaggio continueranno a votare Muzzarelli. Ma è qui che al sindaco la situazione pare sfuggire di mano, aumentandone l'insofferenza, che poco dopo sfocerà in atteggiamenti, frasi e paralleli capaci di infastidire e fare alzare dalla sedia, anche i più fedeli. Da quello tra gli immigrati di ieri e di oggi e quello tra l'accoglienza dei meridionali negli anni '60 ed oggi. Altri scivoloni sul caso Italpizza, con Muzzarelli contestato da una cittadina che gli ricorda i fatti del 9 gennaio 1950 e le violenze subite da alcuni lavoratori manifestanti, e sull'avanzata della lega pericolo per la democrazia.
Ma al di là dei nodi politici e dei ricorsi della storia c'è una cosa che anche gli elettori PD più fedeli hanno dimostrato di non perdonare al sindaco: l'arroganza. Politica o personale che sia. Una arroganza che esclude, che divide. Che crea spaccature nello logica del 'chi è con me e chi, non essendo con me, è necessariamente, ingiustamente ed erroneamente, contro di me'. Tra il bene ed il male. Che nel caso del sindaco viene automaticamente declinato in 'tra chi ama Modena' e chi non la ama.
'Il sindaco - dichiara Maddalena De Montis - ha ribadito spesso che chi non condivide le scelte di questa Amministrazione non ama la città. Il Sindaco, come sempre sicuro delle proprie scelte, non viene sfiorato dal dubbio che anche chi dissente ama questa città e la comunità che la abita. Io, oggi, rispondo al primo cittadino che, dal momento che contestiamo le sue scelte, è proprio perchè amiamo Modena, il suo territorio che non vorremmo vedere deturpato da scelte che antepongono gli interessi di pochi a quelli di molti; amiamo la comunità modenese e vorremmo ricostruire quel legame che si è sfilacciato in questi ultimi anni, tra cittadini e amministrazione'
Ed è qui che anche dalle schiere degli elettori PD le teste scuotono, si raccolgono i giubbotti e ci si avvia al'uscita.
'Mi aspettavo un Muzzarelli più in gamba' - afferma Alessandro elettore dichiaratamente leghista seduto nelle retrovie. 'Invece se continua così si può battere'
Gi.Ga.