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Giuseppe Conte è stato convocato domani, alle 9,30, al Colle, dopo che Pd e M5S hanno annunciato l'accordo tra le due forze politiche. 'Abbiamo riferito al presidente di aver accettato la proposta del M5s di indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei ministri. Questo nome ci è stato indicato dal M5s nei giorni scorsi', ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
L'inciucio tra gli eterni nemici Pd e 5 Stelle è dunque realtà.
'Abbiamo altresì confermato risolutamente l'esigenza ora di costruire un governo di svolta e discontinuità', ha aggiunto. 'Sia chiaro che non c'è alcuna staffetta da proseguire e non c'è alcun testimone da raccoglie ma semmai una nuova sfida da cominciare'. Il nuovo governo porterà, ha concluso il segretario, 'l'inizio di una nuova stagione, civile, sociale e politica'.
'C'è un accordo politico con il Pd per Conte premier': ha confermato Luigi Di Maio, al termine delle consultazioni.
'Siamo sempre stati un movimento post ideologico, abbiamo sempre pensato che non esistano schemi di destra o sinistra ma solo soluzioni. Ci hanno accusato dell'essere dell'una o dell'altra parte. Questi schemi sono ampiamente superati', ha aggiunto Di Maio: 'Il ruolo di Giuseppe Conte ci fa sentiti garantiti sulle politiche che vogliamo realizzare. Si sono alimentate tante polemiche sulla mia persona e mi ha sorpreso che in una fase così delicata qualcuno abbia pensato al sottoscritto piuttosto che al bene del Paese. La Lega mi ha proposto di propormi come premier per il M5s e mi ha informato di averlo comunicato anche a livello istituzionale. Li ringrazio con sincerità ma con la stessa sincerità dico che penso al bene di questo Paese e a non me'.
Ricordiamo che appena un mese fa Di Maio aveva giurato che mai avrebbe fatto un accordo col partito di Bibbiano.
E anche Beppe Grillo benedice l'intesa. 'Questa crisi somiglia sempre di più ad un guasto dell’ascensore: quello che conta è mantenere la calma, non fare puzze e non dimenticare chi siamo. Non facciamoci distogliere dalle incrostazioni che la realtà ha lasciato sui nostri scudi, è assolutamente normale ed atteso che ogni accenno ad un ministero si trasformi in una perdita di tempo condita da cori di reciproche accuse di attaccamento alla poltrona. Questo perché un po’ di poltronofilia c’è ma, sopratutto, non ci sono i tempi né per un contratto e neppure per chiarirci su ogni aspetto, anche fintamente politico, delle realtà che i ministeri dovranno affrontare - afferma Grillo -. Oggi è l’occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c’entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica. Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari, ognuno dovrà scegliere secondo verso cui dovrà rispondere nei fatti e sintetizzare, per ogni ministero, l’approccio ottimale e imparare a governare i “tecnici” della burocrazia che li occupano da tempo immemore'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>