'Le esternalizzazioni in sanità da emergenziali non possono diventare strutturali. Il nostro obiettivo è reciderle, perché creano una distorsione del sistema, incentivando l'uscita dei professionisti dal sistema pubblico a quello privato. Escono dalla porta per rientrate dalla finestra'. Dichiarazioni forti, che stupiscono anche gli amministratori collegati nella seduta della riunione della Commissione territoriale socio sanitarie, quelle dell'Assessore regionale alla sanità Raffaele Donini. Invitato alla riunione per spiegare le ragioni che hanno spinto la Regione a sospendere i parti all'ospedale di Mirandola e di fatto a chiudere il punto nascita. Chiusura avvenuta nonostante il ricorso, dall'estate scorsa, a medici forniti da una cooperativa esterna per la copertura di turni nel reparto di ostetricia. Un ricorso, quello a professionisti esterni, che oltre ad un impennata nei costi (1.400 euro a turno), non garantirebbe, stando alle dichiaraioni dell'assessore Donini, quel livello qualitativo assicurato da professioniti e da tem di professionisti interni all'Ausl. Elementi che renderebbe l'esternalizzazione una soluzione ultima ec estrema, motivata solo dal fatto di mantenere aperti reparti in condizioni di emergenza e carenza di personale, ma da recidere al più presto e che, appunto, non può diventare strutturale. Eppure le cose nei fatti non stanno per nulla andando nella direzione auspicata e indicata dall'Assessore. Stando alle gare pubblicate ed affidate dall'Ausl per l'acquisto di pacchetti di turni per la gestione annuale (con formula sei mesi più sei mesi), dei servizi di emergenza-urgenza e di ostetricia nella rete ospedaliera provinciale va anzi nella direzione di una strutturazione delle esternalizzazioni, di una emergenza che diventa ordinaria. Con tutti gli effetti distorsici ed erosivi che l'Assessore Donini, nel suo intervento che qui, nello specifico, riportiamo.
'Le esternalizzazioni distorcono il sistema e incentivano la fuga dei professionisti’

L'Assessore regionale alla sanità Raffaele Donini parla agli amministratori pubblici: 'Escono dal pubblico per rientrarci dal privato, e non sempre con la stessa garanzia di qualità. Questo non può diventare strutturale'. Ma nella realtà le cose stanno andando così
L'Assessore regionale alla sanità Raffaele Donini parla agli amministratori pubblici: 'Escono dal pubblico per rientrarci dal privato, e non sempre con la stessa garanzia di qualità. Questo non può diventare strutturale'. Ma nella realtà le cose stanno andando così
Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Modena, spariti 400mila euro dalle casse di Amo. Reggianini: 'Faremo denuncia'

Sicurezza a Modena, Mezzetti archivia il chiosco in piazza Matteotti voluto da Muzzarelli

Modena Civica: 'Mezzetti sindaco? Dopo un anno il bilancio è nettamente negativo'

Modena, Giacobazzi difende la Meloni in Consiglio e si prende il 'vaffa' della maggioranza
Articoli Recenti
Emergenza-urgenza, Fdi sui dati pubblicati da La Pressa: 'Profondamente preoccupati'

Sanità Emilia-Romagna, la Regione ammette: 'Dal governo sono arrivati più soldi, però non bastano'

I Soci Coop per la Palestina: 'Bene la decisione di Coop di ritirare i prodotti israeliani'

Studentato alla Sacca, accordo con Ergo: 79 posti letto saranno a prezzo ridotto