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La Lega Nord di Modena chiede un intervento urgente del comune affinché vengano fatte rispettate le norme vigenti sulla residenza anche alle tante famiglie nomadi presenti sul territorio al di fuori delle microaree censite e totalmente fuori controllo.
'Da tempo siamo a conoscenza del fatto che il comune di Modena riconosce la residenza ad alcune persone in luoghi assai “particolari. A Febbraio 2018 sulla stampa locale fu segnalata l’immagine di una residenza su un quadro che sembrava in parte servito per l’erogazione della corrente elettrica, in piazza Tienanmen, con tanto di civico n. 9. Solitamente l’amministrazione rilascia residenze ai Rom presso le circoscrizioni, ad esempio in centro storico, così come confermato dalla stessa circoscrizione.
Ci sono però continuamente altre segnalazioni, come quella che alleghiamo in foto, la cui residenza è all’indirizzo di Via Respighi al civico n. 261.
Si tratta di un palo, nell’area pertinente al verde, di fronte al parcheggio … Sul palo sono collocate due cassette della posta, con indicati i cognomi di varie famiglie… nomadi? In effetti, in base alla nostra ricerca, sono previsti tre interni ai numeri 1/2/3 !!!
Abbiamo perciò raccolto alcune informazioni in loco e ci è stato confermato che almeno dai primi anni ‘90 esiste questa residenza forfettaria. Perché queste storture amministrative, se si tratta di nomadi, Rom o Sinti? Sarebbe corretto che il luogo dove eventualmente indicare la residenza fosse nelle microaree adibite, mappate e che, peraltro, hanno un costo per la comunità modenese.
Bisognerebbe allora capire dove vivono realmente queste famiglie, se hanno figli, quali siano i proventi dei loro redditi, se siano sottoposte ai previsti accertamenti fiscali … come avviene per qualsiasi altro cittadino.
Sono domande che ci vengono poste quotidianamente da quanti si rivolgono alla Lega, con la speranza di avere risposte concrete.
Attendiamo ora un chiarimento da parte del Sindaco Giancarlo Muzzarelli, anche alla luce del fatto che la residenza di Via Respighi 261 non è certo un episodio isolato nella realtà di Modena'.