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'La scelta alle elezioni del 25 settembre è chiara: o noi o Meloni. Trasformeremo le 400 feste dell’Unità previste in tutta Italia da qui al voto in luoghi di dibattito ma anche di chiamata ai volontari. Ne metteremo insieme 100 mila e li guiderà Silvia Roggiani. Ad agosto saremo in tutte le città semideserte, nelle periferie, per parlare con chi in vacanza non è potuto andare. Porteremo la solidità delle relazioni umane e le nostre proposte. Come recitava l’ultima frase di Berlinguer, sarà una campagna casa per casa, strada per strada'. A dirlo in una lunga intervista a La Repubblica a firma di Stefano Cappellini è il segretario nazionale Pd Enrico Letta a pochi giorni dal suo appello a tutti gli esponenti Dem a sfoderare 'occhi di tigre'.
'Sono tre i criteri che mi sento di proporre sulle alleanze: chi porta un valore aggiunto, chi si approccia con spirito costruttivo e chi non arriva con veti. In una vacanza di due settimane in camper non porti qualcuno che, appena salito, chiede a un altro di scendere. Ma voglio essere chiaro: la coalizione non è il cuore, contano le idee - ha detto Calenda -. Calenda, di tutti i protagonisti possibili, è il più consistente dal punto di vista dei numeri e ha svolto in Europa un lavoro interessante e in parte condiviso. Discuteremo con lui con spirito costruttivo. Parleremo con tutti, anche con i ministri ex Forza Italia, lo dico anche a coloro che a casa mia storcono il naso.
Non si tratta di far entrare Gelmini, Carfagna e Brunetta nel Pd, ma di tre persone che hanno dimostrato grande coraggio, lasciando il certo per l’incerto, e un seggio garantito, perché in dissenso con un centrodestra guidato dai nazionalisti e dagli antieuropeisti. Meritano apprezzamento'.
'Se vince Meloni mi aspetto Pillon ministro della Famiglia e passi indietro su tutto, un’Italia che fa scappare i giovani. Bisogna vincere per togliere di mezzo l’espressione cara alla destra sui diritti: “non è il momento giusto”. Per loro non è mai tempo di difendere le minoranze dalle discriminazioni. Voglio citare Prodi: “La vera forza dell’Europa è che è l’unico luogo in cui siamo tutti minoranze” e dunque per forza rispettosi degli altri - continua Letta -. Certo potrei parlare di rischio fascismo, ma non farò una campagna sugli -ismi, bensì su fatti concreti. Chi ha fatto cadere il governo è già costato agli italiani una quattordicesima, perché è tramontato il taglio del cuneo fiscale che avrebbe dato ai lavoratori un mensilità in più a fine anno. Lo riproporremo nel nostro programma. Gli interlocutori europei di Salvini e Meloni sono Orbàn, Le Pen, il polacco Kaczynski e Abascal, il leader della spagnola Vox. Questo è il Pentagono internazionale di FdI e Lega. Sa cosa li accomuna? Hanno votato tutti contro il Next Generation Eu e sono sempre dalla parte opposta a tutte le scelte europeiste'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>