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'Linguaggio di genere, il Comune di Modena cancelli questa assurdità'

'Linguaggio di genere, il Comune di Modena cancelli questa assurdità'

Galli (Forza Italia): 'Oggi fortunatamente abbiamo una nuova classe politica nazionale assolutamente non prona ad assurdità'


2 minuti di lettura

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Stop al linguaggio di genere. A chiedere una marcia indietro all'amministrazione comunale di Modena è il capogruppo di Forza Italia Andrea Galli.

'Con una delibera del 2015 furono approvate le linee guida del linguaggio di genere - ricorda Galli in una interrogazione -. Con alcune circolari interne all'amministrazione vennero informati i dipendenti su questo nuovo trend dell'amministrazione evidentemente conseguente a certo linguaggio politico di “boldrinesca” memoria, fautrice di nuove regole della grammatica italiana su un proprio convincimento personale e direi quasi ideologico che cadde a cascata su molti enti pubblici come, ad esempio, i Comuni italiani i quali prontamente si adeguarono; primo fra tutti il comune di Torino che fece un manuale di quasi cento pagine per illustrare le modalità applicative di questo “nuovo” modo di parlare e di scrivere. In seguito all'adozione del linguaggio di genere da parte dell'allora presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, anche l’Amministrazione Comunale di Modena si è uniformata in tal senso facendone così scaturire una grande attività lavorativa, sia informatica che amministrativa, per adeguare il sito comunale e tutti gli atti e i documenti in genere secondo le desinenze di genere imposte dall'alto, compresa sia l'attività di formazione dei dipendenti e delle dipendenti per uniformarli nel linguaggio sia per i costi legati al volume della docente Cecilia Robustelli e dei corsi da lei tenuti.
Oggi abbiamo una nuova classe politica nazionale assolutamente non prona ad assurdità del genere e la stessa Giulia Bongiorno, Ministro per la Pubblica Amministrazione, in alcune sue interviste ha ben specificato di rifiutare con fermezza questo tipo di linguaggio e di preferire in modo indiscutibile, di essere chiamata Ministro e Avvocato tirando quindi una riga su tutti questi concetti di genere - aggiunge Galli -. A questo punto l'amministrazione faccia marcia indietro su questa “moda” del linguaggio di genere a mio avviso fortemente offensiva per il genere femminile dato che le rende simili ad una specie protetta e quasi inferiore vista la tutela che ne è derivata. Non solo, la giunta dica quali sono i costi sostenuti dall'Amministrazione per l'attività lavorativa, sia informatica che amministrativa, per adeguare il sito comunale e tutti gli atti e i documenti in genere secondo le desinenze di genere imposte dall'alto, compresa sia l'attività di formazione dei dipendenti e delle dipendenti in tal senso sia i costi legati al volume della docente Cecilia Robustelli e il suo compenso per i corsi da lei tenuti'.

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