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'Potenziare i servizi sanitari esistenti a partire dalla riapertura del punto nascite di Pavullo, fine delle discriminazioni di genere e della disparità salariale e copertura totale del fabbisogno di posti negli asili nido e nella scuola dell’infanzia pubblica con una revisione delle tariffe che consenta l’accesso anche alle fasce povere'. Ad attaccare sulle politiche di genere il ministro della salute Lorenzin, ora candidata a Modena che lanciò proprio il fertility day, è la candidata di Potere al Popolo al Senato Judith Pinnock.
'Secondo una recente ricerca dell’Ispettorato nazionale del lavoro in Italia oltre 24.000 donne rinunciano al lavoro alla nascita di un figlio confermando in modo inequivocabile l’impatto negativo della maternità sulla capacità di guadagno da parte delle donne - afferma Judith Pinnock -. Dati allarmanti, che parlano della sconfortante difficoltà di conciliare tempi e condizioni di vita con quelli del lavoro.
Questo, insieme alla diminuzione delle nascite, dovrebbe far riflettere la nostra classe dirigente su tanti temi: il fallimento della famiglia mononucleare, i costi eccessivi della crescita di un figlio dai pannolini agli asili nido, le difficoltà per le donne di accedere e restare nel mondo del lavoro, il gender gap nelle retribuzioni e molto altro. Ma l’attuale ministra della Salute Lorenzin, esponente di spicco per molti anni di Forza Italia e oggi candidata del PD nel collegio di Modena, nel suo lunghissimo mandato altro non ha trovato che un imbarazzante Fertility Day del tutto inadeguato nel mondo reale.
Lorenzin, ad esempio, è a conoscenza della chiusura di diversi punti nascita, uno dei quali nella nostra Pavullo? Non ritiene che le giovani coppie decidano se e quando avere bambini in base alla concreta possibilità di gestire con serenità le proprie vite, a partire dalla gestazione e dalla nascita?'
'Ricordiamo poi a Lorenzin che la salute delle donne non si esaurisce nella “funzione riproduttiva”, e che problemi emergenti sono i costi delle cure mediche, a partire dall’aumento dei ticket da lei voluto, che spingono milioni di italiane e italiani a trascurare la propria salute, l’assenza di una medicina di genere che fa sì che molte patologie vengano curate con farmaci non adatti alle donne, la presenza invadente di obiettori di coscienza, tra medici e anestesisti, che impedisce di fatto la possibilità di accedere alle interruzioni di gravidanza - chiude la candidata di Potere al Popolo -. Pensiamo che tanta sconfortate inadeguatezza nel suo ministero non possa magicamente trasformarsi in adeguatezza come deputata'.
Redazione Pressa
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