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Così il M5S di Modena in una nota suul'inquinamento in città: 'In questi giorni abbiamo letto un po’ di tutto sul report del primo monitoraggio del PAES prodotto dall’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile (Aess), al quale la nostra Giunta ha dato particolare risalto.
Titoli di giornale del tenore “A Modena calo della CO2” come se il biossido di carbonio avesse una residenza locale: a diminuire non è la concentrazione di CO2 che purtroppo continua ad aumentare ma le immissioni in atmosfera; oppure “A Modena migliorata la qualità dell’aria” ma i gas che compongono l’indice della qualità dell’aria che riguarda direttamente la salute umana sono altri come le PM10, PM2,5, NOx, O3, SO2. Qualità dell’aria che ha visto un netto peggioramento nel 2017. La CO2 invece è un gas climalterante o gas serra cioè causa dei cambiamenti climatici.
In altre parole non c’è alcuna correlazione tra il risparmio di emissione di CO2 e la qualità dell’aria a Modena. L’unico produttore di energia elettrica significativo a Modena è infatti l’inceneritore di via Cavazza che non ha subito alcuna riduzione al seguito dalla diminuzione di consumi elettrici a Modena. Intervenire nella sostituzione delle lampade stradali, pur meritoria, non migliora la qualità dell’aria. Lo avrebbe invece fatto, ad esempio, una decisa sostituzione di vecchi autobus a gasolio con mezzi moderni, magari elettrici come stanno facendo a Roma e Torino.
Possiamo fare finta di dimenticarci che Aess ha nel consiglio direttivo l’Assessore Giulio Guerzoni e nel comitato scientifico dirigenti del Comune - il controllato che controlla se stesso - e prendere per oro colato i dati proposti seppure molto aleatori come recita il report stesso.
Trascurando pure che si è scelto di utilizzare il parametro di CO2standard e non di CO2eq (equivalente) che sarebbe stato più penalizzante o considerare a zero emissioni l’acquisto di elettricità certificata verde, quando comprende quella prodotta da biogas o inceneritori. Ma ci resta il dubbio che più che le azioni intraprese abbia inciso sulle riduzione delle emissioni la crisi economica.
Il monitoraggio di metà percorso pubblicato da Aess conferma che le maggiori fonti emissive per il Comune di Modena sono nell’ordine riscaldamento e trasporti. Quest’ultimo settore è quello che ha inciso meno nella riduzione delle emissioni e per il quale sono previste azioni che ci lasciano a dir poco titubanti, come le domeniche ecologiche. Come le azioni previste nel piano delle ciclabili che ad oggi hanno visto una riduzione nell’uso della bicicletta, confermata sia dai dati del Comune che da quelli della FIAB, o dal piano per la gestione delle merci in cui si cita il City Porto da prima abbandonato e poi riesumato a parole. Senza parlare della nuova stazione intermodale che non vedrà certo la luce prima del 2020. Un aiuto potrebbe arrivare dall’attuazione del PAIR ma a questo l’Amministrazione sembra essere sorda'.
Redazione Pressa
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